17 Febbraio 2025
La piccola Yasmine Mekkaoui è morta «a causa del danno ipossico provocato da asfissia meccanica». È annegata. Non solo: «Un intervento precoce avrebbe potuto evitare la sequela di danni». Se fosse stata soccorsa subito, poteva salvarsi. Sono queste le conclusioni a cui è arrivato il medico legale sul caso della bambina di sette anni deceduta nel luglio scorso dopo essere stata ritrovata priva di sensi nella piscina del centro “I Fulli” di Sesta Godano, in provincia della Spezia. Il documento è stato consegnato nei giorni scorsi alla pubblico ministero Maria Pia Simonetti, che aveva affidato l’incarico al medico genovese. La relazione fuga ogni dubbio sulla possibilità che la piccola potesse essere stata colpita da un malore. A giorni dovrebbe arrivare anche l’avviso di conclusione delle indagini preliminari agli indagati, che sono in tutto cinque: il bagnino della piscina della Val di Vara in servizio lo scorso 4 luglio, quando la bimba è sprofondata sul fondo della piscina senza più riemergere e le quattro accompagnatrici del centro estivo di Sestri Levante, che avevano accompagnato il gruppo di 26 bimbi nel centro di Sesta Godano. Per loro l’ipotesi di reato è omicidio colposo, con riferimento alle modalità di controllo delle attività svolte dai bambini in piscina, per garantirne la sicurezza.
Il giorno della tragedia Yasmine, insieme ad altri 25 bambini, era stata accompagnata alla piscina di Sesta Godano dalle educatrici della cooperativa “Il Sentiero di Arianna” di Sestri Levante. Doveva essere una giornata come tante, durante l’estate. Nel primo pomeriggio però, quando il gruppo si stava preparando al rientro, l’incidente che ha coinvolto la piccola. Erano da poco passate le due del pomeriggio quando, secondo le testimonianze e le immagini osservate dagli inquirenti, una bimba ha segnalato a un’educatrice che Yasmine era nell’acqua bassa della piscina, ma non si muoveva più. La prima ad intervenire (circostanza confermata dalle immagini del circuito di videosorveglianza) era stata un’educatrice. Subito dopo è intervenuto un dipendente del centro e, in terza battuta, il bagnino. Nel frattempo, la centrale dell’emergenza, aveva inviato al centro estivo i volontari della Croce Rossa e il medico del 118.
Le condizioni di Yasmine erano apparse subito drammatiche. Medici e soccorritori avevano praticato oltre un’ora di manovre rianimatorie per rimettere in moto il cuore della piccola. Yasmine, a quel punto, era stata trasferita all’ospedale pediatrico Gaslini di Genova con l’elicottero dei vigili del fuoco, ma era deceduta due giorni più tardi. Per ricostruire quanto accaduto nella piscina del centro estivo, i carabinieri, avevano utilizzato le immagini rimaste registrate nelle telecamere del centro “I Fulli”. La comitiva di bambini aveva appena finito la merenda. Quei frame mostrano il bagnino allontanarsi per pochi istanti e la bimba rimanere immobile nell’acqua.
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