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Da Grimaldi due nuovi collegamenti con Israele; continuano intanto le indagini sulla bomba davanti agli uffici di Napoli e la rapina all'AD in casa

Servizio diretto mensile con Haifa e Ashdon dal porto di Shanghai e da quello di Masan, nella Corea del Sud, che consente il trasporto di carichi speciali fino a 100 tonnellate, inclusi veicoli e macchinari pesanti

09 Febbraio 2025

Grimaldi attraccata ad Israele - foto Allalouf

Nave Grimaldi attraccata ad Israele - foto sito Web Allalouf

Il Gruppo Grimaldi ha attivato due nuovi collegamenti diretti via mare con Israele; continuano intanto le indagini sulla bomba davanti agli uffici di Napoli e sulla rapina all'AD Emanuele, avvenuta questo fine settimana nella sua tenuta a Roma Nord.

I collegamenti con Israele

I due principali porti di Israele, Haifa nel Mediterraneo del Nord e Ashdod, in quello del Sud, intercettano oltre il 90% dell’intero traffico cargo del Paese. E’ qui che Grimaldi assicura un servizio container settimanale, con partenze da Napoli (Ashod) e Salerno (Haifa), fin dal 1967 come rimarca Allalouf, società di shipping che ad Israele rappresenta le principali compagnie internazionali di navigazione inclusa, da ben 60 anni circa, anche la multinazionale di logistica integrata, specializzata nel trasporto marittimo di auto, merci rotabili, container e passeggeri, dei fratelli Grimaldi.

È l’ITA - Italian Trade & investment Agency / ICE - Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane del Ministero delle imprese e del Made in Italy ad annunciare che da quest’anno viene notevolmente potenziato il collegamento attuato dal Gruppo Grimaldi con i due scali israeliani mediante attivazione di un servizio diretto mensile dal porto di Shanghai e da quello di Masan, nella Corea del Sud, con possibilità di trasbordo per l’Australia. "Alalouf, rappresentante di Grimaldi in Israele, sottolinea l'importanza di questo servizio per il trasporto di carichi complessi e strategici dall'Estremo Oriente e dall'Australia”, riportae ICE/ITA richiamando quale fonte “Port2Port”, sito web di affari ed economia in lingua ebraica i cui contenuti sono rigorosamente inaccessibili "per motivi di sicurezza”.

L'importanza di Ashdod per Israele

La rotta consente il trasporto di carichi speciali fino a 100 tonnellate, inclusi veicoli e macchinari pesanti, riporta ITA/ICE aggiungendo che recentemente sono state consegnate nove stazioni di trasformazione per la compagnia elettrica israeliana e precisando che il nuovo collegamento supporta lo sviluppo delle infrastrutture nazionali, in particolare il ripristino del nord e del sud di Israele. 

"Dall'inizio della guerra, anche sotto il fuoco, il porto di Ashdod ha continuato a lavorare per fornire tutto il necessario allo Stato di Israele, alla sicurezza di Israele e ai cittadini di Israele – scrive il gestore del Porto su Facebook –  In quanto porto nazionale di Israele, continueremo a soddisfare qualsiasi esigenza che si presenti, per consentire la continua continuità funzionale dell'economia israeliana. Il porto di Ashdod è il porto di Israele, da sempre".

Il Gruppo Grimaldi

Il Gruppo Grimaldi viene fondato dai fratelli Luigi, Mario, Ugo, Aldo e Guido Grimaldi, figli di Amelia, sorella di Achille Lauro, l’armatore che fu anche sindaco di Napoli negli ormai lontanissimi anni ’70 del secolo scorso. È proprio Amelia – si legge nella storia della famiglia - a trasmettere ai figli la passione per il mare mentre lo zio insegna loro i segreti dello shipping.

Il Gruppo Grimaldi è oggi il più grande gruppo armatoriale italiano e il primo operatore al mondo per il trasporto marittimo di auto e carico rotabile, nonché leader europeo nella Autostrade del Mare”, riporta con giusto orgoglio il sito del Gruppo precisando di operare anche una rete terminal portuali e società di logistica, creando così una catena logistica integrata e che la compagnia è, inoltre, attiva nel settore passeggeri e nel trasporto container.

Il Gruppo Grimaldi conta 18mila dipendenti e 130 navi per 150 porti serviti in 50 Paesi dei 5 continenti e 20 terminal.  Oltre 5 miliardi di euro il fatturato.

Alla guida di questo vero e proprio impero del mare ci sono oggi i figli di Guido: i fratelli Gianluca ed Emanuele con il cognato Diego Pacella.

Questione di sicurezza

Il Gruppo ha sempre fatto parlare di sé per i successi internazionali ma nel 2019 fece scalpore l’affondamento della nave con-ro (container e ro-ro) Grande America a causa dell’incendio che si era sviluppato bordo, nella notte tra il 10 e l’11 marzo, nel Golfo di Biscaglia, in prossimità della costa francese. È il Gruppo Grimaldi  ad annunciare l’affondamento sottolineando che "non vi sono state perdite di vite umane né feriti tra i 26 membri dell’equipaggio e l’unico passeggero a bordo”.  

E molto fece parlare anche la vicenda della “Grande Nigeria”, bloccata per mesi nel porto di Dakar, dopo il ritrovamento di un ingente quantitativo di droga nascosta all’interno di veicoli imbarcati a Paraguanà, in Brasile: i giornali dell’epoca parlarono di circa 8 quintali di cocaina. Nel 2023, sulla stessa nave, è lo staff della Grimaldi a sventare un tentativo di imbarcare stupefacenti nel porto di Montevideo; in manette finisce un driver operante nell’area portuale dello scalo uruguaiano.

"In generale – spiegava in una nota il Gruppo armatoriale – le prospettive di sviluppo del trasporto via mare a livello globale dipendono sempre più dalla risposta che istituzioni e aziende riescono a dare alle crescenti sfide in materia di sicurezza (…) a questo proposito la compagnia ha istituito un dipartimento dedicato specificamente alla gestione e allo sviluppo della politica per la sicurezza dell’azienda. Alla guida del dipartimento è stato posto un generale dei Carabinieri della Riserva, supportato da personale proveniente dalle forze di Polizia, non solo in Italia ma anche in Nord Europa, Sud America e nei principali hub mondiali serviti dalle navi del Gruppo Grimaldi”.

Tra le varie iniziative messe in atto dal Gruppo per contrastare il traffico di sostanze illecite via mare, l’impiego di unità cinofile antidroga per il controllo del carico all’imbarco e l’implementazione della video sorveglianza e della collaborazione con le autorità.

Parallelamente – spiegava Grimaldi – resta fondamentale l’impiego di personale di bordo qualificato e ben addestrato per fronteggiare i potenziali rischi di sfruttamento della normale operatività delle navi per finalità illecite.

Per questo, l’addestramento mirato degli equipaggi completa la prevenzione della compagnia, volta sempre ad aggiornare ed affinare le proprie strategie per l’implementazione della legalità in chiave di totale trasparenza”.

Ordigno all'ingresso degli uffici di Napoli

Più di recente la cronaca ha parlato del Gruppo Grimaldi per l’esplosione di un ordigno, a mezzanotte di venerdì 17 gennaio scorso, davanti all’ingresso della sede di Napoli, in via Marchese Campodisola, tra il porto e la zona universitaria, non lontano dalla stazione di piazza Bovio della Metro 1.

L'esplosione, nel fine settimana, in una città affollata di turisti, in pieno orario di movida del fine settimana, ha generato non poco allarme, anche perché solo il caso ha evitato che vi fossero vittime o feriti tra i residenti o i passanti.

Sull’episodio sta indagando la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Napoli, subito accorsa. Allo stato, non si esclude alcuna pista, a partire da quella del terrorismo.

Rapina e aggressione all'AD Emanuele Grimaldi

Più inquietante e preoccupante la rapina e aggressione ad Emanuele Grimaldi nella sua villa a Roma nord, in via del Casale di Acquaviva.

Nella tenuta romana, come reso noto da Il Giornale d'Italia, si è introdotto un gruppo di malviventi che ha mostrato di conoscere bene non solo la casa e i sofisticati sistemi di sicurezza, tutti disattivati, ma anche gli spostamenti dell'armatore.

Il commando infatti ha aspettato l'arrivo di Grimaldi, atteso nella Capitale per il fine settimana con alcuni ospiti, per costringerlo, armi alla mano, ad aprire la cassaforte e consegnare preziosi e contanti. Un bottino davvero ingente, come riscontrato da Il Giornale d'Italia.

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