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L'Italia non è un Paese per giovani, il cui numero è calato del 6% negli ultimi anni

Crollo nelle regioni del Sud e nelle Isole, scende nel Centro mentre sale nel Nord grazie alle migrazioni

01 Febbraio 2025

L'Italia non è un Paese per giovani, il cui numero è calato del 6% negli ultimi anni

I dati parlano chiaro, fornendo un immagine dell'Italia che non è un Paese per giovani. Il loro numero è infatti calato sul nostro territorio: negli ultimi dieci anni, la popolazione nella fascia di età tra i 15 e i 34 anni è diminuita di quasi 750mila unità, pari al -5,8%. Nel 2014 avevamo poco più di 12,8 milioni di giovani; nel 2024 ci troviamo con meno di 12,1 milioni. La contrazione ha colpito il Centro (-4,9%) e, in particolare, il Mezzogiorno, con una riduzione allarmante del -14,7%, toccando punte negative del -25,4% nella provincia del Sud Sardegna, del -23,4% a Oristano e del -21,5% a Isernia. Al Nord, invece, il saldo di quasi tutte le regioni è preceduto dal segno più. Le previsioni, tuttavia, non sono affatto rassicuranti, e la denatalità continuerà a fare sentire i suoi effetti negativi. Dei 747.672 giovani in meno registrati nell'ultimo decennio, 730.756 sono riconducibili al Mezzogiorno e 119.157 si riferiscono al Centro. Il Nord invece ha ottenuto un buon risultato, in parte ascrivibile alla presenza degli stranieri e alla migrazione dei giovani dal Sud: nel decennio la popolazione giovanile è aumentata di 46.821 unità nel Nordest e di 55.420 nel Nordovest. Delle 107 province monitorate solo 26 hanno registrato un saldo positivo. Spiccano, in particolar modo, i risultati ottenuti a Gorizia (+9,7%), Trieste (+9,8%), Milano (+10,1%) e Bologna (+11,5%).In aggiunta alla diminuzione numerica, l'Italia presenta altri indicatori negativi sui giovani: il tasso di occupazione, il livello di istruzione tra i più bassi d'Europa e l'abbandono scolastico, problematica significativa soprattutto nelle regioni meridionali, criticità che potrebbero avere ripercussioni gravi sul mondo imprenditoriale.



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