21 Dicembre 2024
L'Osteria La Ciacarade era stata chiusa nel 2022 per la mancata verifica del Green Pass di due clienti, una violazione delle normative vigenti all'epoca e per le quali la Questura di Udine aveva predisposto la misura (illegittima) di chiusura. Dopo quasi tre anni arriva la condanna al risarcimento del danno al locale: "Il provvedimento impugnato" è definito dalla Corte d'Appello di Trieste come "effettivamente illegittimo".
La Questura di Udine dovrà, quindi, risarcire l’Osteria La Ciacarade per il danno arrecato dall’ingiusto provvedimento di chiusura del locale. Lo ha stabilito la Corte d’Appello di Trieste: il provvedimento cautelare di chiusura di 5 giorni dell'osteria, emesso il 21 gennaio 2022 era illegittimo.
Il locale era stato chiuso dal 22 al 26 gennaio 2022. La normativa vigente all'epoca del Covid stabiliva che tale provvedimento di chiusura potesse essere emesso solo dopo la terza violazione di mancata verifica del Green Pass, accertata in giornate diverse. Le tre violazioni, nel caso specifico, erano invece state verificate tutte nella medesima giornata. La Questura aveva infatti predisposto il provvedimento (illegittimo) di chiusura per tre diverse violazioni, tutte inerenti all'assenza dei controlli del Green Pass, ma tutte verbalizzate nel corso della stessa verifica.
La prima violazione riguardava la mancata verifica del Green Pass a due clienti. Ai sensi dell'"autoritaria" normativa infatti, il titolare e i lavoratori del locale avrebbero avuto l'obbligo di controllare se gli avventori fossero muniti del certificato di vaccino Covid. Qualora ne fossero stati sprovvisti, ne sarebbe stato impedito l'ingresso. Le altre due violazioni riguardavano invece direttamente il titolare, Emanuele Alabò, e i dipendenti, anch'essi sprovvisti del Green Pass, e quindi potenzialmente sanzionabili.
Errore interpretativo "non scusabile alla luce della normativa emergenziale" sostiene la Corte. Inoltre "la norma applicabile era in vigore da mesi, e nella redazione del verbale è stato utilizzato un modulo prestampato non aggiornato". I giudici della Corte d'Appello, presieduta dal presidente Marina Caparelli, hanno condannato la questura di Udine al risarcimento del danno pecuniario subito dall'Osteria, liquidato in € 1.077,86 complessivi, con l'aggiunta delle spese legali per i processi: € 1.278 per il primo grado e € 962 per il secondo.
Una grande vittoria per il titolare Emanuele Alabò che, nel periodo pandemico, assurse al ruolo di leader delle partite Iva che si ribellavano ai diktat governativi che mettevano in ginocchio l’economia delle piccole imprese. Alabò ringrazia tutti coloro che lo hanno sostenuto in questi due anni travagliati.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia