13 Dicembre 2024
fonte Facebook @chiarapetrolini
Nuovi risvolti sulla vicenda dei neonati sepolti a Parma. L'autopsia ha stabilito che il primo sia "nato vivo" e morto dopo il parto. Il secondo neonato invece è rimasto "ucciso dal taglio del cordone ombelicale". Ne consegue che, soprattutto in base agli esiti del primo bimbo, la posizione della giovane Chiara Petrolini possa aggravarsi. La 21enne di Traversetolo va dunque verso l'accusa di duplice omicidio.
L'autopsia ha dato il suo responso sui neonati trovati sepolti in un giardino di una villetta di Traversetolo, a Parma. Ed il responso è molto probabilmente fatale per Chiara Petrolini: il primo bimbo è nato vivo ed è morto dopo il parto. Una tesi che contraddice quanto detto dalla giovane studentessa.
Secondo le due esperte Valentina Bugelli, medico legale, e Francesca Magli, antropologa forense, nonostante la totale "assenza di strutture molli o tessuto cartilaginei" da analizzare si è potuto accertare che la causa del decesso del neonato "non sia da ascriversi a una morte ante partum". Ragion per cui il primogenito sarebbe nato vivo e ucciso in un secondo momento.
La misurazione delle ossa - compatibili con un neonato di almeno 40 settimane - e la presenza di piccole gemme dentali embrionali con tanto di stria neonatale (visibile nei canini e negli incisivi di un bambino già nato) avrebbero convinto i consulenti a formulare l’ipotesi che il piccolo fosse già venuto alla luce quando la madre (come dichiarato da lei stessa nell’interrogatorio dello scorso 10 settembre) lo avrebbe sepolto in giardino dopo "averlo scosso" e aver constatato che "non respirava".
Parlando prima della gravidanza, Chiara aveva detto di avere provato a scuotere il neonato "per vedere se respirava, ma era morto e allora mi è passato per la testa di metterlo nel giardino". L'autopsia ha anche stabilito come sia morto il secondo neonato: "Ucciso dal taglio del cordone ombelicale".
Chiara Petrolini si trova in questo momento ai domiciliari. È indagata per duplice omicidio pluriaggravato e soppressione di cadaveri. Su di lei pende in realtà un'ordinanza di carcerazione, ma non è esecutiva. Non lo sarà fino a che non si esprimerà la Cassazione sul ricorso della sua difesa.
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