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Corteo pro Palestina a Roma 5 ottobre, previste 30mila persone "per principi di libertà ed espressione" nonostante il divieto

Circa 30mila manifestanti sono previsti per le strade della Capitale per manifestare contro il genocidio di Gaza, il neo questore di Roma li intima della presenza del divieto

02 Ottobre 2024

Corteo pro Palestina a Roma 5 ottobre, previste 30mila persone "per principi di libertà ed espressione" nonostante il divieto

Fonte: imagoeconomica

Il corteo pro Palestina a Roma del 5 ottobre s'ha da fare. Nonostante il divieto imposto dal Viminale sono previste circa 30mila persone per le strade di Roma. In tanti sono pronti a manifestare "per principi di libertà ed espressione".

Corteo pro Palestina a Roma 5 ottobre, previste 30mila persone "per principi di libertà ed espressione"

Il corteo pro Palestina a Roma molto probabilmente si farà. E questo nonostante già da parecchi giorni il Viminale abbia imposto il divieto a manifestare pacificamente per le strade della Capitale per presunti problemi di ordine pubblico. Il corteo ricorre due giorni prima del 7 ottobre, data simbolo visto che l'anno scorso avvenne l'incursione di Hamas su Israele. 

Da quel giorno a Gaza, ma in tutto il Medioriente, nulla è stato più come prima. Ma secondo gli organizzatori le piazze della Capitale si riempieranno, e sono previste tra le 30 e le 40mila persone. "Ho letto che qualcuno in barba al divieto pensa di manifestare, vedremo: esiste una posizione di principio e una operativa", ha minacciato il ministro dell'Interno. "Noi non vietiamo quasi mai le manifestazioni”. Però in questo caso per il ministro "con preavvisi che in maniera più o meno allusiva tendevano a celebrare la data del 7 ottobre come l’esaltazione di un eccidio, francamente non era possibile lasciar fare".

Il botta e risposta tra il neo questore di Roma e i manifestanti

Il neo questore di Roma Roberto Massucci tira dritto, e spiega: "Noi abbiamo già iniziato a lavorare sulle informazioni e faremo un tavolo tecnico il 4 ottobre. Ci stiamo organizzando per pianificare servizi specifici a Ostiense e, i controlli, inizieranno fin dai caselli, diventando più stringenti nei luoghi delle iniziative per le quali, lo ricordo, esiste un divieto che va fatto rispettare anche utilizzando il dialogo. Questa è una gestione che inizierà già nelle prossime ore e poi proseguirà anche nelle giornate successive".

I manifestanti non ci stanno, e secondo i promotori tra cui l'Unione democratica arabo-palestinese (Udap) si tratterebbe di una "decisione politica". "Riteniamo che quella della Questura di Roma sia una decisione politica che nulla ha a che vedere con l'ordine pubblico, ed essendo stata una decisione unilaterale abbiamo deciso di non sottostare a questo diktat e mantenere l'indicazione per il 5 ottobre, avviando l'iter per un ricorso al Tar. Siamo fiduciosi che il Tar possa intervenire e sventare quello che riteniamo possa essere un grave precedente antidemocratico". La decisione del tribunale potrebbe arrivare già oggi.

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