13 Settembre 2024
fonte Facebook @cominhelen
La 50enne residente a Pozzetto di Cittadella (Padova), Helen Comin, è deceduta dopo un malore improvviso in seguito ad un'operazione estetica al seno. L'intervento era stato effettuato in una clinica privata di Castelfranco Veneto, in provincia di Treviso. Secondo i parenti della vittima, la donna non soffriva di “particolari problemi di salute” e quando si è rivolta alla clinica per compiere l'intervento, i medici “non avrebbero riscontrato nessuna controindicazione”.
L'operazione sembrava essere andata bene, ma qualcosa non ha funzionato. Helen ha cominciato a sentirsi male subito dopo l'intervento quando era ancora ricoverata in clinica. Vani i tentativi dei sanitari presenti che, per le condizioni gravi, hanno dovuto richiedere il trasferimento della donna oll'Ospedale San Giacomo di Castelfranco Veneto, dove è stata rianimata. Nonostante il rapido ricovero in reparto di rianimazione e gli sforzi dei medici, Helen non si è più ripresa ed è deceduta martedì 10 settembre.
I familiari hanno esposto una denuncia per la morte di Helen e la Procura della Repubblica di Treviso ha aperto un fascicolo di indagine ipotizzando il reato di omicidio colposo. I due medici responsabili dell’operazione, il chirurgo e l'anestesista, sono ora nel registro degli indagati. Dal pm è stata disposta l'autopsia sul corpo della donna, oggi 13 settembre, per accettarsi sulle cause del decesso. La valutazione sul cadavere sarà atta a comprendere se il malore sia derivato direttamente dall'intervento al seno. La donna era sposata con Stefano Lago, titolare della Lago Inox Design di Galliera Veneta, e viveva con marito e i 4 figli a Pozzetto di Cittadella, nonostante fosse originaria della frazione di Cusinati di Rosà.
Il decesso di Helen ha sconvolto la comunità locale, dove la donna veniva descritta come una persona “generosa, positiva e sempre pronta ad aiutare gli altri”. “Mamma è un’anima gentile e sempre rispettosa dell’altro, il nostro punto di riferimento”, ha ricordato la figlia della 50enne. Quando si è diffusa la notizia, molti utenti hanno fatto ricerche sul web per capire se ci potesse essere una correlazione tra il malore improvviso e il vaccino Covid. Tuttavia per il momento non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.
"A distanza di tempo dalla fine dell’inchiesta e della vicenda giudiziaria, sento il bisogno profondo di proteggere la memoria di mia madre. Mia madre era molto di più di un titolo: era una donna brillante e bellissima, con una mente vivace, curiosa e sensibile. Aveva una grazia naturale, una gentilezza che lasciava il segno, e una forza calma che ispirava chi le stava accanto. Era profondamente amata da chiunque l’abbia conosciuta – amici, colleghi, vicini – e per me e la nostra famiglia è stata, e resta, un faro d’amore e saggezza.
Non porto rabbia verso i medici né verso nessuno. Quello che è accaduto è stato un triste incidente, una tragica fatalità, che mia madre aveva accettato come un possibile rischio. È il destino ad aver giocato la sua parte, in modo crudele e inspiegabile.
La sua storia non dovrebbe restare legata per sempre a un momento di dolore, ma ricordata per tutta la bellezza, l’intelligenza e l’umanità che ha donato.
Comprendo bene il valore dell’informazione e l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica su temi delicati come quello della sicurezza sanitaria. Tuttavia, l’esposizione continua del nome e dell’immagine di mia madre, anche dopo la fine delle indagini, rischia di trasformare un dolore personale in qualcosa di pubblico e permanente. Il fatto potrà comunque rimanere disponibile al pubblico per finalità informative, ma senza legare in maniera diretta e permanente la nostra famiglia a questa vicenda così dolorosa".
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