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Abruzzo, abbattimento 469 cervi per “danni alle colture”, premi da 50 a 250€ per ogni esemplare ucciso: “Si sparerà anche a cuccioli e femmine gravide, è disumano”

Il presidente della Regione Abruzzo ha approvato il programma di contenimento delle popolazioni del cervo per l'abbattimento di cervi e cerbiatti per danni all'agricoltura. Il WWF e altre personalità della politica si sono schierate contro il “Calendario venatorio regionale”

13 Settembre 2024

Abruzzo, abbattimento 469 cervi per danni alle colture, premi da 50 a 250€ per ogni esemplare ucciso:  “Si sparerà a cuccioli e femmine gravide, è disumano”

La Regione Abruzzo ha approvato il “Calendario venatorio regionale” per il 2024/2025, un programma per il contenimento delle popolazioni di cervo che prevede l'abbattimento di 469 tra cervi e cerbiatti. Emanuele Imprudente, vicepresidente regionale in quota Lega con delega all’Agricoltura, alla Caccia e alla Pesca, ne ha dato l'annuncio: “Negli ultimi anni i danni causati dai cervi hanno superato in molte zone interne i danni alle colture causati dai cinghiali. Addirittura dai dati sul monitoraggio delle popolazioni dei cervidi in Abruzzo emerge la presenza di un numero di capi più del doppio rispetto a quello del 2018 in termini assoluti”. Si sono scagliati contro la decisione non solo gli animalisti ma anche alcune forze politiche che sostengono la maggioranza del presidente della regione Abruzzo, Marco Marsilio. “Provo orrore nel leggere che si sparerà a cuccioli, a femmine gravide, e che a seconda dell’importanza dell’animale si pagherà di più o di meno agli Ambiti territoriali di caccia. Tutto ciò è disumano”, ha affermato in un video-appello, la scrittrice Premio Strega, Donatella Di Pietrantonio.

Abruzzo, Marsilio da l'ok all'abbattimento 469 cervi per danni alle colture

In base a ciò che emerge dai dati raccolti dalla regione Abruzzo, tra il 2019 e il 2023 i danni provocati dai cervi all’agricoltura sono stati pari a 895.340 euro. Si prospettano danni che superano il milione di euro per il 2024. Ai danni alle colture vengono sommati gli incidenti stradali causati da cervi, 806 nel periodo 2019-2023. Per contrastare questi fenomeni, la Regione Abruzzo, ha previsto una serie di prelievi e abbattimenti selettivi di cervi e cerbiatti, che cominceranno il 14 ottobre 2024 e si concluderanno il 15 marzo 2025

I primi 'no' al piano di abbattimento 

Tra i primi oppositori del piano di contenimento ci sono alcuni politici della maggioranza, come ad esempio, Nazario Pagano, deputato e coordinatore di Forza Italia per la regione: “Da abruzzese nutro un profondo rispetto per la flora e la fauna del nostro territorio e non posso non riconoscere, e difendere, l’importanza di alcune specie, diventate simboli della regione”, ha dichiarato. Pagano, aggiunge, di voler “valutare ogni possibile alternativa a un abbattimento così massiccio di cervi in Abruzzo”.

La risposta del WWF

Il WWF non ha tardato ad opporsi a questa “scelta scellerata”. “Una decisione che lascia davvero attoniti, sia sul piano delle logiche naturalistiche ed ecosistemiche sia su quello più emotivo”, ha affermato l'organizzazione di protezione animali in una nota. Secondo quest'ultima, la regione Abruzzo e il presidente Marsilio, vorrebbero solo “accontentare un piccolo gruppo di cacciatori, verso i quali presidente e vicepresidente della Regione manifestano una sempre maggiore sudditanza”. Il WWF Abruzzo ha lanciato la petizione “Fermiamo la strage di cervi in Abruzzo” che ha già superato le 100mila firme.

L'accusa a Marsilio e Imprudente

Contrari all'abbattimento selettivo di cervi e cerbiatti sono anche i senatori Gabriella di Girolamo (M5S) e Michele Fina del Pd. In una nota hanno espresso il loro dissenso in merito: “È ormai un caso nazionale la scelta della Regione Abruzzo di procedere all’abbattimento di 500 cervi nella regione verde d’Europa. L’abbattimento di animali a tariffa sta generando indignazione nel Paese e anche oltre i nostri confini nazionali, segnando un gravissimo arretramento delle politiche di gestione faunistica che, per decenni, hanno fatto del nostro territorio un caso virtuoso di buone pratiche”.

I senatori accusano Marsilio e Imprudente di essere “irremovibili e indisponibili” sulla questione: “Ben 19 associazioni ambientaliste sono intervenute per esprimersi contrarie alla delibera e la raccolta firme ha fatto registrare l’adesione di nomi della cultura e dello spettacolo nazionali. Ma pare che questa importante mobilitazione e le ragionevoli motivazioni espresse non abbiano alcun effetto nei confronti del presidente Marco Marsilio e dell’assessore Emanuele Imprudente, irremovibili e indisponibili ad ogni più ragionevole soluzione”, hanno dichiarato nella nota.

Da qui, la loro scelta di depositareun’interrogazione e chiamare in causa il Governo per il tramite del ministro dell’Ambiente,Gilberto Pichetto Fratin, chiedendo di dare conto al Parlamento di quanto sta accadendo nella nostra regione e di una decisione politica che sta arrecando un grave danno all’Abruzzo. Chiediamo che sia il Ministero ad intervenire per ricondurre su una strada di ragionevolezza la Giunta regionale per soluzioni più adeguate ad un problema reale”. Infine, secondo De Girolamo e Fina, sono necessari per far pronte alla problematica “investimenti che consentano politiche di gestione e prevenzione adeguate, semplificazioni normative e burocratiche, ristori certi e in tempi brevi: di certo non un tariffario per un indiscriminato abbattimento di animali”.

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