Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Delitto del trapano, l'indagato individuato dai pm dopo 29 anni grazie al dna di un parente detenuto

Si chiama Fortunato Verduci ed è accusato di omicidio aggravato dalla crudeltà e dai futili motivi. Risiede nello stesso quartiere della donna che è stata uccisa nel 1995

12 Settembre 2024

Delitto del trapano, l'indagato individuato dai pm dopo 29 anni grazie al dna di un parente detenuto

E' un dipendente in una carrozzeria di Staglieno a Genova l'uomo di 65 anni indagato per il delitto del trapano per il quale la Procura ha chiesto l’arresto. Il suo nome è Fortunato Verduci. Il carrozziere con il vizio del gioco, quando lunedì mattina gli sono arrivati a casa gli investigatori della guardia di finanza e della squadra mobile, ha negato di aver mai conosciuto ‘Antonella’, alias Maria Luigia Borrelli, barbaramente uccisa nel basso di vico degli Indoratori 64, dove si prostituiva per saldare i debiti con gli strozzini.

Il carrozziere, che risiede a Marassi, lo stesso quartiere della sua vittima, ha negato di conoscere la donna ma poi si sarebbe difeso anche dicendo che avrebbe potuto essere lì, come molti altri clienti, ma questo non dimostrerebbe che l’ha uccisa. Sul suo conto sono stata compiute in questi mesi accurate indagini economico-finanziarie da cui sarebbe emersa la sua dipendenza dal gioco d’azzardo: grosse spese e debiti ingenti. Per la Procura aveva un costante bisogno di denaro e probabilmente voleva solo rapinare Luigia Borrelli: sapeva dove si prostituiva e ha atteso che accumulasse gli incassi della giornata di lavoro. Lei ha reagito e lui l’ha uccisa in modo efferato, sostengono gli inquirenti. E ancora ieri, al momento della perquisizione, gli investigatori hanno trovato le ricevute di giocate pesanti.

Verduci è accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà come dimostrano i 15 fori di trapano rilevati sul collo e sul torace della ex infermiera La donna era stata precedentemente colpita a calci e pugni e poi con uno sgabello che l’ha tramortita. La Procura di Genova, aveva chiesto la custodia cautelare, richiesta che tuttavia a luglio è stata respinta dal gip Alberto Lippini.Secondo il giudice, che avrebbe confermato tuttavia la gravità del quadro indiziario, i 29 anni trascorsi dal delitto non consentono di rilevare la sussistenza concreta delle esigenze cautelari, vale a dire il rischio di reiterazione del reato, il pericolo di fuga o di inquinamento delle prove. Secondo la pm Patrizia Petruzziello invece potrebbe commettere delitti analoghi anche oggi per per far fronte alla ludopatia da cui è affetto e alla cronica mancanza di denaro. La procura contro la decisione del gip di rigettare la richiesta di custodia cautelare ha presentato appello davanti al tribunale del riesame. L’udienza si terrà il 23 settembre.

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x