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Strage di Erba, sentenza sulla revisione: no a riapertura processo, confermata condanna all'ergastolo per Olindo Romano e Rosa Bazzi

Inammissibili le istanze di revisione presentate, confermata la condanna per i due coniugi

10 Luglio 2024

Strage Erba, Olindo e Rosa sbagliano 70% scena del crimine. Gli esperti: "False confessioni"

fonte: lapresse.it

Strage di Erba, oggi la sentenza sulla revisione del processo ha confermato l’ergastolo dei due condannati. Si è saputo questo pomeriggio il verdetto relativo ai coniugi Olindo Romano e Rosa Bazzi.

Strage di Erba, sentenza sulla revisione: no a nuovo processo

Si è tenuta oggi dinanzi alla Corte d’Appello di Brescia l’udienza per la revisione del processo della strage di Erba, su sollecitazione di tre istanze, una del sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser e due dei legali di Olindo Romano e Rosa Bazzi. La coppia fu condannata all’ergastolo per l’omicidio di quattro persone, incluso un bambino di due anni, uccise a sprangate e coltellate, avvenuto l’11 dicembre del 2006. Le vittime sono Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini. Il marito di quest’ultima, Mario Frigerio, riuscì a sopravvivere, nonostante fosse stato sgozzato. I due imputati sono stati giudicati in tre gradi come responsabili della mattanza. 

Le udienze per discutere le istanze di revisione sono iniziate a marzo. Così si era espressa la procura di Brescia: “Abbiamo deciso di non replicare non tanto perché non ci siano argomenti a cui controbattere, ma abbiamo ritenuto che a un anno di distanza dalla prima richiesta di revisione e a quattro mesi dalla prima udienza è ora di sentire la parola del giudice. Concludo insistendo che in questa fase possa esserci una sentenza di inammissibilità anche rispetto all’ultima memoria”.

La procura di Brescia: "per noi istanze inammissibili", la Corte conferma

Il procuratore generale di Brescia Guido Rispoli, rappresentante della pubblica accusa assieme all’avvocato generale dello Stato Domenico Chiaro, aveva annunciato di non replicare. Nella prima udienza del 1 marzo i magistrati avevano chiesto di dichiarare inammissibili le tre istanze sostenendo che ci fosse "una cascata di prove" estremamente solide a carico degli imputati. Questa mattina, la Corte d’Appello si era ritirata in consiglio per decidere se le prove esistenti permettessero di riaprire il dibattimento o meno. Infine, i giudici hanno dichiarato inammissibili le istanze di revisione presentate. 

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