04 Giugno 2024
Andrea Favero, fonte: Facebook, @Il Gazzettino
Prima la confessione e poi il passo indietro. Accusando un vuoto di memoria, Andrea Favero ritratta la sua confessione di fronte al pm Giorgio Falcone. L'uomo, 38enne di Vigonza, avrebbe afferrato per le ginocchia la compagna, Giada Zanola, 34 anni e giovane madre, per poi gettarla dal cavalcavia tra le corsie dell'autostrada A4 Padova-Venezia.
Il Veneto - e non solo - in lutto per il caso della morte di Giada Zanola. Una tragedia che chiede giustizia, dopo la ritrattazione di Favero. Nella confessione agli uomini della Polizia Stradale e della Squadra Mobile di Padova, il camionista 38enne aveva raccontato le dinamiche della notte fra martedì 28 e mercoledì 29 maggio: "L'ho presa per le ginocchia e l'ho gettata dal ponte". Secondo la ricostruzione degli agenti fatti dalla squadra mobile, i due si trovavano entrambi sul gradone del parapetto del cavalcavia. La donna è caduta da un'altezza di 15 metri, per poi essere travolta da un camion in corsa.
Per l'avanzamento delle indagini, c'è un problema: la dichiarazione di Andrea del 30 maggio, dopo che è stato fermato, è stata resa senza la presenza di un avvocato e non è quindi utilizzabile. L'ammissione è stata comunque sufficiente a disporre la custodia cautelare in carcere con accusa di omicidio volontario per volere del gip. Di fronte al pm Giorgio Falcone, nell'interrogatorio di garanzia di venerdì, "non ricordo", dice Favero e ritratta la confessione, affermando di avere avuto un vuoto di memoria alla vista della compagna sul parapetto.
Risultano quindi ora determinanti gli esami tossicologici e la relazione finale dell'autopsia. La pesatura della salma permetterà, inoltre, di capire la compatibilità della corporatura di Favero con il sollevamento del corpo. Non si hanno informazioni sulle condizioni di Giada in quel momento, che permetterebbero di capire se la donna sia stata drogata o stordita e valutare una possibile intenzionalità del gesto.
Nel frattempo, il comune di Vigonza compiange la perdita della donna. Ieri sera è stata organizzata una fiaccolata, dalla casa della donna al punto del cavalcavia in cui è morta. Il lutto cittadino è stato annunciato dall'amministrazione del comune nel giorno del funerale. Fra le centinaia di persone presenti, si trovava anche Gino Cecchettin, il padre della giovane vittima di femminicidio che ha scosso il paese lo scorso anno, a ricordare che "l'amore non uccide".
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