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Lecco, va a fare il vaccino Covid Pfizer ma le rimane l’ago nel braccio, la 50enne: "Ci convivo da 2 anni, denunciato l'ASST"

Il perito avrà il compito di valutare l’entità del danno e capire se è possibile estrarre l’ago dal braccio della 50enne oppure se la donna dovrà continuare a conviverc

01 Aprile 2024

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Vaccino (fonte foto Lapresse)

Una disavventura lunga due anni. Una donna vive da due anni con un ago sottopelle nel braccio. Tutto è nato quando si è sottoposta alla seconda dose del vaccino Covid nel Lecchese. La cinquantenne ha deciso di denunciare l'Asst di Lecco chiedendo un risarcimento dei danni: ad assisterla l'avvocato Sara Casula dello studio legale di Simona Crippa. 

Lecco, va a fare il vaccino Covid Pfizer ma le rimane l’ago nel braccio

Una donna nel Lecchese vive da due anni con un ago sottopelle nel braccio. Tutto è nato quando la donna si è recata per fare l’iniezione della seconda dose di vaccino Covid Pfizer. Subito dopo sul braccio è stata apposta della garza con il classico cerotto, quindi la paziente è stata invitata a rientrare a casa dopo una quindicina di minuti, accertato che non ci fossero complicazioni. Fin qui niente di male. Tolto il bendaggio dopo qualche ora, la donna si è accorta che qualcosa non andava ma probabilmente pensava a una reazione allergica. Sembra infatti che la pelle fosse rimasta stranamente in rilievo. Pochi giorni dopo la situazione non è migliorata. Così la 50enne si è recata dal suo medico di base dove ha scoperto che sotto pelle era rimasto l’ago con il quale, a questo punto, sta convivendo da quasi due anni.

La 50enne: "Ci convivo da 2 anni, denunciato l'ASST"

Dopo la disavventura, la donna ha contattato l'Asst per informare quanto era accaduto, subito dopo si è rivolta all’avvocato Sara Casula per far valere i propri diritti. Senza pensarci due volte ha intentato causa all’Asst rappresentata dall’avvocato Antonio Tornesello del foro di Lecco. Il perito avrà il compito di valutare l’entità del danno e capire se è possibile estrarre l’ago dal braccio della 50enne oppure se la donna dovrà continuare a conviverci. Ovviamente stiamo parlando di due situazioni diverse che comportano, qualora venisse accertata la colpa di Asst, un risarcimento danni differente. Dal canto suo, anche Asst ha dato incarico a due consulenti tecnici di parte - il dottor Daniele Capano e la dottoressa Simona Agovino - di visitare la paziente per "accertare la responsabilità e i danni asseritamente cagionati da Asst".

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