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Gravidanza durante la transizione da donna a uomo a Roma, i medici: “Marco è al 5 mese, rischi per lui e per il feto”

Nel momento dell'isterectomia, vale a dire l’asportazione dell’utero, è stato subito chiaro che Marco era incinta al quinto mese.  Giulia Senofonte, endocrinologa romana esperta di percorsi di terapia gender affirming: "Una volta scoperta la gravidanza, la prima cosa da fare è sospendere immediatamente la terapia"

20 Gennaio 2024

Gravidanza durante la transizione da donna a uomo a Roma, i medici: “Marco è al 5 mese, rischi per lui e per il feto”

Fonte: imagoeconomica

Gravidanza durante la transizione da donna a uomo e "gravi rischi per Marco ed il feto". Il complesso caso ha luogo a Roma dove per l'appunto "Marco", nome di fantasia, diventa uomo e allo stesso tempo futura mamma. Per i medici una situazione da non sottovalutare, anzi. 

Gravidanza durante la transizione da donna a uomo a Roma: il caso a Roma

Un giovane romano a transizione quasi ultimata ha scoperto di essere al quinto mese di gravidanza. Marco aveva deciso di cambiar sesso e quindi ha avviato il lungo e difficile percorso per la transizione. Dopo le terapie ormonali il fisico ha iniziato a cambiare, col volto che si è pian piano ricoperto di barba. Poi si è sottoposto a una mastectomia, facendo sparire il seno. Alla fine, si è arrivati ad un punto in cui Marco è diventato tale anche per lo Stato, con il cambio nome anche nei documenti.

Il problema sorge però ora: nel momento dell'isterectomia, vale a dire l’asportazione dell’utero, è stato subito chiaro che Marco era incinta al quinto mese. Una situazione estremamente complessa quella che i medici stanno affrontando in una delle principali strutture sanitarie della capitale. Dopo un rapporto Marco ha concepito un bambino. C'è chi consiglia di sospendere la transizione e chi ritiene sia opportuno fare accertamenti per appurare che le terapie ormonali non abbiano causato danni al feto.

Così si è espressa Giulia Senofonte, endocrinologa romana esperta di percorsi di terapia gender affirming: "Una volta scoperta la gravidanza, la prima cosa da fare è sospendere immediatamente la terapia. Se l'interruzione non è stata immediata, possono esserci conseguenze soprattutto nel primo trimestre, momento delicato per l'organogenesi del nascituro. È difficile ragionare in astratto: dipende tutto dalla tempistica di sospensione e dal dosaggio di testosterone che la persona sta assumendo". I rischi per Marco sono invece "dovuti alla combinazione di valori elevati di entrambi gli steroidi sessuali (testosterone ed estrogeni) con ripercussioni sulla salute generale ad esempio sullo stato coagulativo, l'ipertensione arteriosa e così via".

"La terapia ormonale blocca il ciclo mestruale ma non è un contraccettivo. La persona può continuare a ovulare e, di conseguenza, incorrere nel rischio di gravidanze. Chi si occupa di transizione di solito consiglia pillole contraccettive che si possono usare durante la terapia ormonale".

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