10 Agosto 2023
Michela Murgia, fonte: LaPresse
E' morta all'etàdi 51 Michela Murgia, scrittrice italiana di grande fama, autrice del romanzo Accabadora vincitore dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello. La donna aveva un tumore al rene al quarto stadio ed aveva intrapreso la decisione di non curarsi poiché la metastasi come rivelato era "già nei polmoni, nelle ossa, al cervello". Una morte che la scrittrice e attivista femminista attendeva, dichiarando in varie interviste di non essere preoccupata: "Ho pochi mesi, adesso mi sposo e spero di morire senza Meloni premier". Michela Murgia si era sposata a metà luglio con Lorenzo Terenzi tramite rito civile ed ha comprato una casa "con dieci letti dove la mia famiglia queer può vivere insieme".
Michela Murgia è nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972. La donna nonostante la passione per la scrittura fece parecchi lavori prima di dedicarvisi a tempo pieno l’insegnante di religione nelle scuole e la dirigente di una centrale termoelettrico. Nel corso della sua vita o delle sue "dieci vite" che racconta di aver vissuto, ideò nel 2004 uno spettacolo teatrale rappresentato a Loreto a conclusione del pellegrinaggio dell'Azione Cattolica, del quale era militante e a cui assistette Giovanni Paolo II.
Poi la scrittura, di saggi e pamphlet, ma soprattuto di Accabadora, fino ad oggi il suo romanzo più famoso e vincitore di numerosi premi, che racconta la storia di una donna che, con una sorta di eutanasia rituale, veniva chiamata dalle famiglie a dare la morte a chi era in fase terminale. Il libro è ambientato nella Sardegna rurale. Alterna attività teatrale a quella via podcast, esordisce in tv a fianco di Augias dove recensisce un libro a settimana.
Michela Murgia è morta nella sua casa di Roma. Alcuni mesi fa rivelò di essere affetta di un carcinoma renale al quarto stadio, decidendo di raccontarsi pubblicamente e raccontare la malattia. "Mi sto curando con un'immunoterapia a base di biofarmaci. Non attacca la malattia; stimola la risposta del sistema immunitario. L'obiettivo non è sradicare il male, è tardi, ma guadagnare tempo. Mesi, forse molti. Operarsi non avrebbe senso. Le metastasi sono già ai polmoni, alle ossa, al cervello".
Michela Murgia aveva già avuto un cancro al polmone nel 2014, quando era candidata alla Regione Sardegna, ma non ne aveva parlato perché "non volevo pietà", anzi, andò a curarsi in una clinica lontana da Cagliari dove l'avrebbero riconosciuta. Adesso il tumore "è partito dal rene", ed è stato più aggressivo. Murgia non specifica da quanto tempo l'abbia avuto, ma sottolinea come "a causa del covid" abbia "trascurato i controlli". "Non si torna indietro, ma non ho paura della morte". Quando in rete si è diffusa la notizia della morte per malore improvviso, in tanti hanno effettuato ricerche sul web per capire se quanto accaduto fosse correlato al vaccino Covid, tuttavia al momento non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali effetti avversi.
Ha scritto un libro chiamato "Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi", nel quale racconta quello che le è successo e che si apre con la diagnosi di un male incurabile. Il libro è ancora tra i primi posti nelle classifiche. "È il racconto di quello che mi sta succedendo, dal quarto stadio non si torna indietro".
In tantissimi sui social in queste ore hanno voluto ricordare la loro amica. Geppi Cucciari: "Quel tuo ultimo sorriso, donna luminosa, lo porterò sempre con me", Marco Furfaro del Pd: "Forza, irriverenza e vita pura", Mauro Berruto: "Grazie per tutto, grazie per sempre", Carlo Calenda: "Libera e coraggiosa", Alessandro Zan: "Lotteremo insieme sempre, perché ci sarai sempre e vinceremo noi".
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