01 Febbraio 2023
Fonte: Carabinieri Milano
Una studentessa di 19 anni che frequentava l'università Iulm di Milano è stata trovata morta questa mattina in un bagno dell'ateneo, davanti alla fermata Romolo della metropolitana nella zona sud della città, in via Carlo Bo. Non si sa ancora con certezza quali siano le cause che abbiano scaturito il decesso della giovane che non presenta segni di violenza sul corpo, anche se dopo i rilievi effettuati, la ragazza aveva con se una sciarpa attorno al collo legata alla porta: ragion per cui l'ipotesi maggiormente al vaglio è quella del suicidio. Sul posto sono arrivati il Radiomobile, la Rilievi e il Reparto investigativo dei Carabinieri, e il 118 per la contastazione di decesso. Il padre ne aveva denunciato l'allontanamento da casa ieri sera.
L'allarme è scattato alle 6:45 di questa mattina quando il custode ha aperto la struttura. Subito sono stati chiamati i soccorsi che però nulla hanno potuto visto che la ragazza era già deceduta. Il gesto potrebbe essere stato volontario ma non è escluso lo strangolamento, così come un "evento violento". Le lezioni sono state sospese mentre emergono nuove informazioni sulla giovane che in una lettera parlava di "fallimenti".
È questo il succo della lettera lasciata dalla giovane, nata nel 2003 a Milano da una famiglia di origini straniere, sembra sudamericane. Sono stati i carabinieri a trovare il messaggio della giovane nella quale spiega le ragioni del gesto estremo in cui parla di fallimenti "personali e nello studio". Non ci sono dubbi sul gesto volontario, gli inquirenti stanno ora sentendo i familiari che ne avevano denunciato la scomparsa ieri sera e poi faranno lo stesso con gli amici della giovane.
L’università Iulm tramite un messaggio sui social ha espresso il suo cordoglio e tre minuti di silenzio per la scomparsa della vittima. Proclamato il lutto e sospese le lezioni "previste per la giornata odierna. Il Senato Accademico - si legge - "Esprime il proprio attonito dolore, di fronte alla tragedia di una giovane vita spezzata ed auspica che nessuno voglia trasformare una simile tragedia, in un'ulteriore occasione di spettacolarizzazione del dolore".
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