28 Novembre 2022
Venerdì 2 dicembre 2022 si presenta un altro giorno nero per i pendolari per colpa dello sciopero del settore trasporti (e non solo): orari treni, Trenord, Trenitalia, atm, taxi, mezzi. La nuova agitazione sindacale è stata proclamata da diverse sigle sindacali e riguarderà tutto il territorio nazionale. Si tratta dell'ennesimo sciopero dei mezzi pubblici proclamato in questo autunno-inverno 2022. L'ultimo sciopero che aveva paralizzato il settore trasporti era stato proclamato venerdì 11 novembre 2022.
Come già accennato, per la giornata di venerdì 2 dicembre 2022 è stato proclamato uno sciopero nazionale generale e intercategoriale unitario che coinvolgerà pubblici e privati. Non solo il settore dei mezzi si bloccherà (o rischia di bloccarsi), ma anche quello della scuola e sanità.
Per quanto riguarda il settore dei trasporti pubblici gli orari e le modalità variano da città a città. L’agitazione è stata indetta da numerose sigle sindacali, sia locali che nazionali. Tra queste Sgc, Al-Cobas, Lmo, Soa, Adl Varese, Cib-Unicobas, Cobas Sardegna, Conf. Cobas, Cub, Sgb, Si-Cobas, Usb, Usi-Cit e Usi Unione sindacale italiana.
Per colpa dello sciopero di venerdì 2 dicembre 2022, potrebbero subire cancellazioni e variazioni i treni di Trenord, Trenitalia, Italo. Fs ha reso noto che lo sciopero dei dipendenti del gruppo sarà dalle ore 21 di giovedì 1 dicembre alle ore 21 di venerdì 2 dicembre. Dunque i lavoratori incroceranno le braccia per 24 ore.
Diversi gli orari dello sciopero per Trenitalia. In questo caso i mezzi non sono garantiti dalle 9 alle 17. I pendolari e i viaggiatori sono invitati a visitare il sito dell'azienda per ulteriori e informazioni più aggiornate. Per il trasporto regionale (come per esempio Trenord) sono stati istituiti fasce orarie garantite (dalle ore 06.00 alle ore 09.00 e dalle ore 18.00 alle ore 21.00 dei giorni feriali).
Per contattare Italo il numero da fare è 892020. Per contattare Trenitalia bisogna invece chiamare il numero 800.89.20.21. E' possibile chiamare questi numeri per avere informazioni sulle linee e sul sito c’è l’elenco delle tratte garantite.
Arriviamo ora al trasporto locale. A Milano sono a rischio i mezzi Atm. Nel capoluogo lombardo si fermano metro, bus e tram e i già citati treni regionali e Trenord. Inoltre incroceranno le braccia i lavoratori degli autobus Autoguidovie. Ma non è ancora finita. Allo sciopero potrebbero aderire anche alcune sigle di taxi.
Tanti disagi anche a Roma e nella Regione Lazio in generale. Possibili disagi sulle linee di Atac, Cotral e Roma Tpl dalle 8.30 alle 17 e dalle 20 a fine servizio. Si fermano anche in questo caso metropolitane, bus e tram, unitamente a ferrovie Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Nord. Qui però non è ancora chiaro cosa faranno i taxi, che comunque sono a rischio.
Arriviamo a Napoli. Qui si fermano i lavoratori di Anm, quindi della Linea 1 della metropolitana cittadina, delle funicolari e gli autisti di autobus. Mentre a Bologna andrà in scena lo sciopero dei servizi automobilistici e filoviari Tper che durerà 24 ore. Anche qui verranno rispettate fasce di garanzia, cioè dalle ore 8.30 alle ore 16.30 e dalle ore 19.30 a fine servizio.
Di seguito spieghiamo le motivazioni alla base dello sciopero di venerdì 2 dicembre 2022. Il sito del Cobas comunica di aver annunciato l'agitazione per il rinnovo dei contratti e l’adeguamento automatico dei salari al costo della vita "con recupero dell’inflazione reale". Si chiede inoltre l’introduzione per legge del salario minimo di 12 euro l’ora, interventi per congelare e calmierare gli aumenti del costo di energia e dei beni primari e la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
E ancora: "Il blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, investimenti economici per la scuola, per la sanità pubblica, per i trasporti, per il salario garantito a disoccupati e sottoccupati. Fermare le stragi di lavoratori, introdurre il reato di omicidio sul lavoro. Fermare la controriforma della scuola e cancellare l’alternanza scuola-lavoro e gli stage gestiti dai centri di formazione professionale pubblici e privati. Altre sigle hanno esplicitamente affermato invece che lo sciopero è stato proclamato per protesta "contro la guerra e il carovita".
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