29 Settembre 2022
Cercare Battisti è un detenuto “comune”. Il regime di carcerazione dell’ex leader dei Proletari armati per il comunismo (Pac) è stato declassificato da alta sicurezza. Nei mesi scorsi la Procura di Milano aveva espresso, attraverso il capo del pool antiterrorismo milanese, Alberto Nobili, parere favorevole alla declassificazione, poi disposta dall’amministrazione penitenziaria. Nel parere inoltrato al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria (Dap) è stato indicato che da parte dell’ex terrorista ci sarebbe stata una dissociazione dalla lotta armata, che il gruppo in cui militava (i Pac) si è dissolto e che non risultano indagini in corso nei suoi confronti. “Basta che sconti la pena che gli è stata inflitta per i reati che ha commesso e per me va bene”, ha commentato Maurizio Campagna, fratello di Andrea, l’agente ucciso da Battisti il 19 aprile del 1979 a Milano.
Fratelli d’Italia, tramite il responsabile della giustizia del partito, Andrea Delmastro Delle Vedove, parla di scelta vergognosa. “Ultimo soccorso al terrorismo rosso”, ha incalzato Delle Vedove per conto dello schieramento di Giorgia Meloni. “Un’aberrazione. Dopo anni di latitanza, appena assaggiato il regime carcerario italiano il criminale terrorista ottiene la declassificazione a detenuto comune. Una vergogna. Ancora più una vergogna che il Dap stia prendendo questa gravissima e scellerata decisione a pochi giorni dal cambio del governo. L’impunità del terrorismo rosso non è certamente la politica che il governo di centrodestra intende mettere in campo”.
L'avvocato di Battisti, Davide Steccanella, si è invece detto “allibito” dalle polemiche. “Battisti continua a scontare l’ergastolo, non c’è alcun problema di pena o di vittime. È stata emendata una classificazione di regime carcerario che non aveva ragion d'essere, era fatta per l’attualità della necessità di sorveglianza” ha spiegato il legale, aggiungendo che “l’ultimo fatto lo ha commesso nel 1979. O vogliamo dire che ha bisogno della sorveglianza speciale perché dalla cella non riprenda la lotta armata? La declassificazione del regime di detenzione è una scelta normale del Dap, corretta, che non bisogna strumentalizzare”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia