17 Novembre 2021
Fonte: Facebook
Negli ultimi tempi, si cerca di seguire il modello austriaco, ossia lockdown solo per no vax. L'aumento della curva dei contagi in Italia ha fatto tornare quindi lo spettro di un possibile lockdown. Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa non esclude la possibilità di introdurre restrizioni, a partire dalla zona arancione, per coloro che non sono vaccinati.
Andrea Costa ha parlato ai microfoni di RaiNews24, affermando di essere completamente d'accordo con molti presidenti di Regione sull'introduzione di norme molto più restrittive per i non vaccinati. Questo pensiero comune a molti e riportato anche dal sottosegretario alla Salute è che "la maggioranza degli italiani che responsabilmente si è vaccinata e non può subire all'infinito restrizioni a causa di una minoranza che non lo ha fatto". Piuttosto, il sottosegretario alla Salute sarebbe propenso ad introdurre un obbligo vaccinale per alcune categorie di persone.
Un altro argomento su cui si sta discutendo molto è quello dell'eliminazione dei tamponi rapidi per ottenere il Green pass. Costa smentisce ogni voce dicendo che tale ipotesi non è mai stata sul tavolo del ministero. Eliminare la possibilità di ottenere il certificato anti Covid attraverso il tampone sarebbe l'equivalente di introdurre l'obbligo vaccinale. Una piccola revisione invece ci sarà e riguarda la durata generale del Green pass per i vaccinati. Attualmente la durata è di 12 mesi, ma si pensava di accorciarla a 9 mesi, dato che a 6 mesi dalla seconda dose il vaccino perde di efficacia. Costa ha dichiarato che il governo "deciderà nei prossimi giorni".
Altro tema toccato dal sottosegretario alla Salute nella sua intervista è quello della dose "Booster". Molte voci dicono che la terza dose si potrebbe anticipare di una mese per permettere agli italiani di vivere serenamente il Natale. A tali supposizioni Costa ha risposto dicendo che "non spetta alla politica decidere a chi somministrare la terza dose e quando. Il rischio è creare confusione. Abbiamo una comunità scientifica che lavora e ci mette in condizione di fare le scelte migliori. Ad oggi l'indicazione è procedere dopo 6 mesi, se arriveranno altre indicazioni il compito del governo sarà quello di farsi trovare pronto".
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