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Riapertura discoteche al 35%, anche Bassetti attacca: "Solo una presa in giro"

"Si poteva fare molto di più", dice l'esperto. "Sinceramente non vedo la logica della decisione del Cts"

06 Ottobre 2021

Covid, Bassetti contro la politica: "Sui vaccini lasciate parlare i medici"

Matteo Bassetti (fonte Facebook)

"Dopo aver atteso un anno e mezzo, riaprire le discoteche con una capienza al 35% mi pare una presa in giro", ha detto Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova. "Si poteva fare molto di più", sottolinea all'Adnkronos Salute, sempre in merito alla riapertura delle discoteche. Stesse parole usate dal leader della Lega Matteo Salvini: "Senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico"

Riapertura discoteche al 35%, Bassetti: "Una presa in giro"

"Sinceramente, con tutte le misure che si possono prendere oggi con la copertura vaccinale che avanza e la possibilità di avere il Green pass, non vedo la logica della decisione del Cts - osserva ancora Matteo Bassetti -. Perché per i cinema c'è una capienza all'80% e sono sempre strutture chiuse? Non capisco, forse perché nei locali da ballo non si mette la mascherina? Spero che la decisione del Cts sia un primo passo per arrivare al 100% rapidamente. Questo lo dobbiamo al settore e anche per dare un segnale di normalità al Paese".

"Una graduale riapertura delle discoteche in zona bianca è possibile. È il parere del Comitato tecnico scientifico che nella seduta di martedì ha analizzato la richiesta sulle attività che hanno luogo in sale da ballo, discoteche e locali similari. Il Cts sottolinea "come tali attività si configurano tra quelle che presentano i rischi più elevati per la diffusione del virus". "Nello specifico - si legge nella nota - fermo restando che gli accessi a queste attività debbano avvenire esclusivamente attraverso un meccanismo di registrazione che consenta un eventuale tracciamento e solo in presenza di green pass valido, si ritiene che se ne possa considerare l’apertura con una progressiva gradualità anche tenendo conto della necessità di valutare l’impatto delle misure già adottate".

Il Cts inoltre ritiene che "queste attività possano essere consentite in zona bianca garantendo: una presenza, compreso il personale dipendente, pari al 35% della capienza massima al chiuso e al 50% all’aperto; la presenza di impianti di aerazione senza ricircolo d’aria e rispondenti ai requisiti qualitativi specificati nei documenti di indirizzo Iss; l’uso obbligatorio dei bicchieri monouso; la garanzia della possibilità di frequente igienizzazione delle mani oltre che la pulizia e la sanificazione dei locali; l’utilizzo della mascherina chirurgica nei vari momenti ad eccezione di quello del ballo, paragonabile alle attività fisiche al chiuso".

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