13 Settembre 2021
Scuola (fonte foto Lapresse)
Oggi, lunedì 13 settembre, inizia il rientro a scuola, dove le regole da rispettare a partire da settembre 2021 stanno creano nuovi dibattiti sulla legittimità delle misure e sulle priorità del mondo scolastico. Gli studenti protestano per mancanza di certezze, mentre i genitori temono un nuovo calvario di quarantene. Ecco quindi che tornano sui banchi circa 4 dei 7,4 milioni di giovani italiani, un rientro non privo di disagi.
I bambini sotto i 12 anni non vengono vaccinati, e questo comporta l'imposizione di misure di contenimento dei contagi discutibili. Niente eccezioni sulla mascherina in classe, a meno che non si sia vaccinati o si presentino particolari eccezioni (come nel caso di disabilità gravi, un altro problema non ancora affrontato a dovere).
Per i più piccoli, quelli della fascia tra i 3 e i 5 anni, iniziano inoltre gli inserimenti "graduali" nella scuola materna. In questo caso non sono poche le problematiche per i genitori lavoratori, che dovranno aspettare l'ingresso nelle strutture in tempi dilungati per evitare assembramenti. Un'attesa che, su 100 bambini, può arrivare a un'ora.
Ma non finisce qui: l'obbligo di Green pass si estende non solo a docenti e personale scolastico, ma anche ai genitori qualora siano invitati a entrare nelle scuole per accompagnare e rassicurare i propri figli il primo giorno di scuola. Un problema che va ad escludere, di conseguenza, tutte quelle categorie di cittadini che per qualsivoglia motivo non possiedono la certificazione.
Nel frattempo, centinaia di giovani aderenti alla Rete degli studenti medi hanno organizzato, insieme ai docenti, una protesta contro la scarsa attenzione del Governo nei confronti della scuola. C'è chi si presenterà, inoltre, davanti al ministero dell'Istruzione, per chiedere a Patrizio Bianchi chiarezza sulle misure adottate in questi giorni, e sul pressapochismo delle riforme ideate per l'istruzione.
In un comunicato la rete degli studenti spiega che "manca qualsiasi ragionamento del Governo sul futuro delle nuove generazioni". "Il Pnrr, scrivono, è stato scritto senza ascoltare i giovani e abbiamo timore per le modalità con le quali questi soldi saranno utilizzati. Sulla crisi ambientale non ci sono risposte da parte del Governo, non c'è più tempo. Siamo una generazione messa all'angolo, una generazione che ha contato zero nell'ultimo anno e mezzo per volontà politiche. Vogliamo dire la nostra e vogliamo costruire delle scuole e una società a nostra misura. Vogliamo che ci siano zero compromessi sul futuro. È il momento di ripartire da zero".
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