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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Viaggi & Natale, sulle tracce del Made in Italy si esplorano romantiche città e si scovano tante idee-regalo tra workshop e “impiraresse”. Mettendo pure le mani in pasta

L’atmosfera delle feste fa scintille mentre le “Cesarine” cucinano, i presepi spuntano tra le fictions e Giuseppe Verdi sa di sigaro toscano…

10 Dicembre 2024

viaggi regali Natale (da Pixabay)

Quando si dice unire l’utile al dilettevole…e cioè concedersi un bel viaggetto natalizio, romantico, tra piazze e monumenti fiabescamente illuminati, riportandone anche un regalino caratteristico da mettere sotto l’albero per la zia petulante, il nipote capriccioso, la cugina o la suocera maldicenti...

E allora, pronti, via!  Partiamo da Venezia, con i suoi vetri, perle e pizzi più lievi dell’aria. E quel non so che d’intrigo dietro le vetrine traboccanti di “baùtte”, maschere che un tempo assicuravano l’anonimato agli amori clandestini di cavalieri in brache di seta e dame dal neo assassino. Possiamo comprarne una ‘personalizzata’ imparando a realizzarla da noi stessi con raso, nastri, strass, perché nelle pittoresche callette lavorano da sempre maestri straordinari e molti tour guidati includono corsi e dimostrazioni pratiche sulla tecnica della baùtta, appunto, o sui segreti delle impiraresse che infilano le perle di vetro, o sull’abilità del battiloro che trasforma metalli preziosi in sfoglie sottilissime. Tutto come nel ‘700.

Spigoliamo poi per Dorsoduro, intorno al Ponte di Rialto, tra la Basilica della Salute e i meravigliosi dipinti delle Gallerie dell’Accademia, oppure tra le chiese del Sestiere di Santa Croce con preziose tele del Tintoretto, o sotto la volta delle Procuratie Vecchie in piazza San Marco dove, in occasione delle festività, la luce esplode grazie alla II edizione di “Murano illumina il mondo”: undici sfavillanti, maestosi, fantasmagorici lampadari esposti a cinque metri di altezza, fino al 4 marzo, e firmati da artisti e architetti internazionali come Philippe Starck, Kimiko Yoshida, Arturo Tedeschi. Un connubio spettacolare tra passato e futuro, tra l’arte contemporanea e la secolare tradizione vetraria di Venezia.

Galvanizzati, subito dopo corriamo a prendere il primo vaporetto per Murano e ci addentriamo nelle antiche fornaci che producono questi capolavori più leggeri e trasparenti della rugiada, freddi al tocco ma scaturiti dal fuoco. Magari acquistiamo qualche calice scintillante creato in un attimo, incandescente, con le apposite pinze velocissime, sotto i nostri occhi. E già che ci siamo sbarchiamo anche sulla vicina Burano per visitare il Museo del Merletto - fino all’8 gennaio ospiterà la mostra “Fragile Stories” con delicatissime opere di Mandy Bonnell e Déirdre Kelly ispirate ai ricami ad ago e fusello delle celeberrime merlettaie locali - e per ammirare il bellissimo presepe galleggiante, allestito con 60 statue sull’acqua della laguna fino al 6 gennaio.   

Ora scendiamo verso la Toscana e facciamo tappa a Pisa. Un’idea per un urban trekking singolare, in quota? Detto fatto, le suggestive Mura medievali svettano ad undici metri, regalano scorci dall’alto senza pari su piazza dei Miracoli e propongono visite alla Torre Santa Maria, laboratori per realizzare addobbi natalizi, eventi per le feste come “Mura di Pisa Night Experience”: passeggiate in notturna punteggiate da aneddoti e leggende pisane, dall’ingegnoso funzionamento delle cosiddette “Terme di Nerone” - ma Nerone, con loro, non c’entra niente, era già nel mondo dei più quando furono edificate - al mistero delle “grotte” della chiesa di San Zeno, probabilmente un anfiteatro romano scomparso (21 e 28 dicembre, 4 gennaio).   

All’ombra della Torre Pendente vive ancora l’arte della tessitura a mano su telaio, si comprano pregiati runner, borse, sciarpe, si tengono corsi pratici e si può assistere a richiesta al restauro di sontuosi arazzi e abiti del XVI-XVII secolo. E il pranzo? si fa dalle “Cesarine”, cuoche custodi dei ricettari di famiglia che accompagnano i più gourmand al mercato e poi insegnano a cucinare durante sfiziosi show cooking nelle loro abitazioni private, su prenotazione. Un vero trionfo di sapori e profumi…

…tra i quali, a fagiolo, se ne inserisce uno molto particolare, “Profumo di Verdi”: infatti nel Teatro Verdi, nella più tradizionale cornice natalizia, con il foyer decorato da mille lucine baluginanti, ha appena preso il via l’iniziativa “Già tutti i sensi m’inebriò” che accompagnerà il pubblico per la stagione 2024-2025: progetto di arredo olfattivo ispirato a un verso dell’opera verdiana “I vespri siciliani”, con profumatori sparsi in ogni sala che diffondono l’aroma del famoso tabacco toscano mescolato a sensuali  note di legno ambrato.

Ma scendiamo ancora più a sud e impostiamo il navigatore su Matera, autentico sogno nel tufo con tante sorprese: dal pane alle sciarade, da 007 al carro della Bruna. Il diktat per assaporarla appieno? 1) pernottare in una casa-grotta; 2) bere un Amaro Lucano in via del Corso; 3) seguire un materano doc nel Palombaro Lungo scavato sotto piazza Vittorio Veneto, o tra le meravigliose Chiese Rupestri.

Botteghe arroccate, tour e vicoli scoscesi offrono attrattive per ogni dove: dalle location di “Imma Tataranni”, di “Sorelle” o di “No Time To Die” con James Bond, agli indovinelli delle cacce al tesoro per famiglie con bambini, alle dimostrazioni di artigianato artistico, soprattutto del procedimento arcaico per modellare le pupe in terracotta e i carri mastodontici in cartapesta della patrona Madonna della Bruna.

E dopo una visita alle sculture del Musma, l’unico museo ipogeo al mondo, nel Palazzo Pomarici del Sasso Caveoso, si può fare shopping di pagnotte, taralli, biscotti e friselle, anche in confezioni-dono: tutte squisitezze dei fornai del Sasso Barisano che, con l’ausilio di immagini, foto d’epoca, strumenti del mestiere ed esempi pratici, organizzano pure laboratori per insegnare a panificare e a sfornare il pane IGP di origine millenaria.

Ovviamente la visita non può concludersi senza un giro tra i consueti mercatini natalizi della centralissima piazza Vittorio Veneto: grazie ai Sassi, Matera è già di suo un presepe tutti i giorni, tutto l’anno, e pertanto il “Matera Christmas Village” è il non plus ultra della magia. Sorseggiando vin brulé e sgranocchiando caldarroste, vi si può fare incetta di prodotti tipici, oggettistica, regali artigianali da portare a casa, mentre risuonano le melodie delle zampogne.

La chicca è il Presepe Vivente, giunto alla 14° edizione e quest’anno intitolato “Luce sul futuro” (14,15, 21, 22, 28, 29 dicembre e 4, 5 gennaio): 1 km e mezzo di percorso dal centro storico al Sasso Caveoso, oltre 200 figuranti, rievocatori storici, compagnie teatrali provenienti da tutta Italia, canti natalizi dal vivo agli angoli delle stradine tortuose e la Giudea di 2000 anni fa ricostruita con cura, realismo, passione. Che dire? Natale consumistico? Mai più! Qui l’emozione è genuina. I brividi sono assicurati. E come nel più ingenuo e poetico dei buoni, vecchi film di Frank Capra, viene voglia di gridare a squarciagola “Buon Natale! Buon Natale a tutti!”    

Di Carla Di Domenico.

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