10 Dicembre 2025
Nel cuore delle colline astigiane — tra Agliano Terme e Castelnuovo Calcea — la Cantina Barbera dei Sei Castelli archivia un triennio strategico con un bilancio che segna una svolta: un mix di enoturismo, sostenibilità, identità territoriale e crescita di mercato. Tre anni intensi, chiusi con la rielezione di Maurizio Bologna alla presidenza, a conferma di un percorso che punta sulla continuità e sulla visione condivisa.
Il simbolo più evidente del rilancio è il Centro Enoturistico “Il Risveglio del Ceppo”, inaugurato nell’estate 2024: non una semplice cantina, ma un luogo dove vino, arte e territorio dialogano. Nel centro, ha preso casa il museo “L’Anima del Vino”, in cui ceppi di vite secolari — selezionati con cura — sono stati trasformati in vere e proprie sculture di suggestiva intensità.
Questa scelta — unendo enologia, arte e memoria del territorio — ha ridefinito l’identità della cantina: il vino non è più solo prodotto, ma narrazione di paesaggio, storia e comunità. 
Accanto al rinnovamento culturale, la cantina ha messo in campo scelte strategiche: la produzione resta saldamente radicata nella tradizione del vitigno Barbera d’Asti – di cui il brand è tra i maggiori produttori in Piemonte.
Ma il nuovo sguardo al futuro passa anche attraverso l’adozione di strumenti green: la cooperativa ha investito in un impianto fotovoltaico (150 kW), a testimonianza di una vocazione ambientale concreta e di una riduzione dei costi operativi.
Inoltre, la grafica rinnovata delle etichette, nuove linee di prodotto e una comunicazione modernizzata — che spazia dai canali social ai media nazionali — indicano un posizionamento pensato per un pubblico più giovane, esigente e internazionale.
La crescita non è solo interna: la cantina ha partecipato ai più importanti eventi del settore — da manifestazioni locali a fiere nazionali — consolidando la propria presenza e visibilità.
In parallelo, nuovi vini ed etichette, insieme a un packaging curato, hanno ampliato l’offerta e attirato un profilo di consumatori più consapevoli. L’offerta infatti spazia dalla Barbera classica fino a vini speciali e progetti identitari come Il Risveglio del Ceppo.
Il rinnovo del mandato a Maurizio Bologna – con una squadra di amministrazione in parte rinnovata e rafforzata — è la testimonianza di una fiducia collettiva nel progetto e nella direzione intrapresa.
Bologna ha espresso gratitudine verso i soci e il CdA per i risultati conseguiti e ha ribadito l’impegno a proseguire su strade di innovazione, sostenibilità e valorizzazione del territorio, guardando con attenzione alle giovani generazioni.
La nuova governance – che vede anche figure come il vice presidente Andrea Borio – appare pronta ad affrontare nuove sfide sul piano qualitativo, culturale e di mercato.
Quanto realizzato in questi tre anni porta il brand oltre la dimensione produttiva. Il vino qui diventa esperienza: una passeggiata tra arte, memoria, territorio, gusto e consapevolezza. Questa scelta coraggiosa ed autentica ricuce il legame tra la vigna e il visitatore, tra la terra e la comunità.
E con Bologna ed il nuovo CDA l’obiettivo sembra chiaro: continuare a fare della Barbera non solo un vino, ma un racconto.
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