01 Giugno 2023
La festa della Repubblica italiana si celebra ogni anno il 2 giugno, nella giornata istituita per ricordare la nascita della Repubblica. Il cerimoniale della manifestazione organizzata a Roma comprende la deposizione di una corona d'alloro in omaggio al Milite Ignoto all'Altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica Italiana e una parata militare lungo via dei Fori Imperiali.
La Festa della Repubblica italiana si celebra il 2 giugno perché, proprio tra il 2 e il 3 giugno 1946, si tenne il referendum con cui gli italiani, dopo 85 anni di regno della dinastia dei Savoia (di cui 20 di dittatura fascista, conclusa durante la Seconda Guerra Mondiale), scelsero di far diventare l'Italia una Repubblica costituzionale, abolendo la monarchia.
La Festa della Repubblica Italiana è una giornata celebrativa nazionale italiana istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana. Si festeggia ogni anno il 2 giugno, data del referendum istituzionale del 1946, con la celebrazione principale che avviene a Roma. Il 2 e il 3 giugno del 1946 si tenne il referendum istituzionale con il quale gli italiani vennero chiamati alle urne per decidere quale forma di Stato, monarchia o repubblica, dare al paese. Il referendum fu indetto al termine della seconda guerra mondiale, qualche anno dopo la caduta del fascismo, il regime dittatoriale che era stato lasciato agire da Casa Savoia per più di 20 anni.
I sostenitori della repubblica scelsero il simbolo dell'Italia turrita, personificazione nazionale dell'Italia, da utilizzare nella campagna elettorale e sulla scheda del referendum sulla forma istituzionale dello Stato, in contrapposizione allo stemma sabaudo che rappresentava invece la monarchia. Ciò scatenò varie polemiche, visto che l'iconografia della personificazione allegorica dell'Italia aveva, e ha tuttora, un significato universale e unificante che avrebbe dovuto essere comune a tutti gli italiani e non solo a una parte di loro: questa fu l'ultima apparizione in ambito istituzionale dell'Italia turrita.
Il referendum istituzionale per la Repubblica fu la prima votazione a suffragio universale indetta in Italia. Il risultato della consultazione popolare, 12.717.923 voti per la repubblica e 10.719.284 per la monarchia (con una percentuale, rispettivamente, di 54,3% e 45,7%), venne comunicato il 10 giugno 1946 e il 18 giugno la Corte di cassazione, dopo 85 anni di regno, sancì la nascita della Repubblica Italiana.
Il re d'Italia Umberto II di Savoia, per evitare che gli scontri tra monarchici e repubblicani, manifestatisi già con fatti di sangue in varie città italiane, si potessero estendere in tutto il paese, il 13 giugno, decise di lasciare l'Italia e andare in esilio in Portogallo. Dal 1º gennaio 1948, con l'entrata in vigore della Costituzione della Repubblica, fu proibito ai discendenti maschi di Umberto II di Savoia l'ingresso in Italia; la disposizione fu abrogata nel 2002.
L'11 giugno 1946, primo giorno dell'Italia repubblicana, venne dichiarato giorno festivo.
La parata militare fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali nel 1950. Nel 1976 la parata militare non venne organizzata in seguito al disastroso terremoto del Friuli. Il comunicato ufficiale del ministero della difesa spiegò così la decisione: "La parata militare del 2 giugno, quest'anno, non si svolgerà. Lo ha comunicato il ministro della difesa Forlani, con una nota ufficiale. La decisione è stata presa a seguito della grave sciagura del Friuli e per far sì che i militari e i mezzi di stanza al nord siano utilizzati per aiutare i terremotati anziché per sfilare a via dei Fori Imperiali".
L'anno successivo, nel 1977, in piena austerity, venne deciso di non riprendere la tradizionale sfilata militare per non gravare ulteriori spese sul bilancio statale. Questa decisione fu ribadita anche negli anni successivi. Al posto della parata militare era organizzata una manifestazione in piazza Venezia a cui prendevano parte rappresentanze delle forze armate italiane.
La parata militare venne reinserita nel cerimoniale ufficiale della celebrazione principale di Roma nel 1983. In quell'anno la Festa della Repubblica fu organizzata la prima domenica di giugno, che fu il 5, tra l'Aventino e Porta San Paolo per commemorare la Resistenza all'occupazione tedesca della città di Roma durante la seconda guerra mondiale. L'anno successivo, nel 1984, la parata tornò in via dei Fori Imperiali, mentre nel 1985 si svolse tra via dei Cerchi e le Terme di Caracalla. Nel 1989 la parata militare fu eliminata nuovamente; in sua sostituzione fu organizzata una mostra storica a Piazza di Siena a Roma[13]. Fino al 1999 la celebrazione della Festa della Repubblica si limitò esclusivamente alla cerimonia all'Altare della Patria.
La parata tornò definitivamente nel cerimoniale nel 2000 su iniziativa dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Nel 2004 Carlo Azeglio Ciampi volle che sfilassero nella parata anche il Corpo di Polizia municipale di Roma, in rappresentanza di tutte le Polizie locali d'Italia, e il personale della Protezione Civile.
Dalla sua istituzione sino alla sua prima temporanea abolizione, la parata militare poteva contare sulla sfilata di un numero maggiore di persone. Dopo la sua reintroduzione l'organico fu ridotto notevolmente e nel 2006 venne fortemente contenuta la presenza di mezzi terrestri e aerei per ragioni di bilancio.
Nel 2011, in occasione del 150º anniversario dell'Unità d'Italia, sfilò anche il Tricolore di Oliosi. La storica bandiera, che sfilò su un affusto di cannone, risale alla terza guerra d'indipendenza italiana (1866) e venne eroicamente salvata a Oliosi, oggi frazione del comune di Castelnuovo del Garda, dalla cattura delle truppe austriache durante la battaglia di Custoza.
Nel 2012 la parata del 2 giugno venne dedicata ai terremotati dell'Emilia. In quell'occasione, da più parti, ne fu chiesto l'annullamento. Per rispetto alle vittime la parata si svolse quindi secondo un programma ridotto, senza cavalli (tanto che i Corazzieri sfilarono appiedati) e veicoli e senza il tradizionale sorvolo delle Frecce Tricolori.
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