14 Dicembre 2025
A fine estate 2025, è salata alle cronache la notizia del gruppo Facebook chiamato Mia Moglie, dove molti uomini (ma non solo) condividevano con la community foto intime delle loro compagne, il più delle volte senza consenso. Questo, però, è un comportamento notoriamente appartenente al gentil sesso e che gli uomini hanno solo copiato.
Condividere foto intime di qualcuno inconsapevole è sempre un atto da condannare. E gli uomini iscritti al gruppo Facebook Mia Moglie sono stati giustamente condannati (per lo meno dal punto di vista mediatico).
Tuttavia non rispettare la privacy dei loro partner non è un comportamento solo maschile. Anzi, il più delle volte, sono le donne che, con amiche o colleghe, spesso – per non dire sempre – raccontano dettagli picchianti della loro vita sessuale, rivelando anche “segreti” (abitudini, dimensioni dell’attrezzatura, eccetera) di coppia che sicuramente il loro compagni vorrebbero rimaner celati.
Certo, mostrare a sconosciuti (o anche ad amici) foto intime delle proprie partner è ben più grave, rispetto al solo palarne con qualche amica al bar. Nondimeno anche il secondo caso sarebbe da condannare. Eppure, come sempre, sul fronte femminista e progressista italiano tutto tace. Perché per loro il nemico è sempre e solo il genere maschile. Questo può essere descritto con solo una parola: ipocrisia.
Di Mattia Pirola
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