02 Settembre 2022
“Non lasciatevi anestetizzare l’anima” ha detto Papa Francesco alle nuove generazioni durante una delle passate giornate mondiali della gioventù. Messaggio che ritengo quanto mai attuale e urgente. Viviamo in un'epoca dove tutto si appiattisce e lascia il posto al vuoto dell’indifferenza. Un “horror vacui”, che non riusciamo più a colmare, di fronte al quale restiamo dormienti, come se nulla ci sfiorasse più. In fisica e in filosofia l'horror vacui indica una teoria ideata da Aristotele che afferma che "la natura rifugge il vuoto" (natura abhorret a vacuo), e perciò lo riempie costantemente. Ecco il genere umano si sta “snaturando”, sta perdendo la sua natura (di Homo Sapiens), la sua motivazione primordiale di voler capire il perché delle cose.
La sete di conoscenza è fondamentale per vivere, crescere ed evolvere. Questa spinta inconscia, che abbiamo per natura, da sempre ci ha condotti ad andare oltre i nostri limiti e ad essere artefici e costruttori del nostro futuro. Oggi, invece, siamo fermi e passivi, davanti ad un futuro che intanto procede in un caos che appare incredibilmente “organizzato” e indirizzato verso una folle accelerazione del processo di estinzione della vita e del genere umano sul pianeta terra.
Sono convinto che la storica e universale lotta tra il bene e il male stia accelerando molto negli ultimi tempi e spesso anche il Santo Padre ne denuncia alcuni sotterranei ma drammatici effetti. Basta vedere tutto quello che accade per esempio a riguardo del clima e soprattutto al comportamento degli uomini che troppo spesso, totalmente insensibili, contribuiscono volontariamente, o acconsentono di fatto, a reiterare veri e propri attacchi alla vita, a tutti i livelli e in molte diverse forme. Cosa ne è stato, ad esempio, dell'orrore provato nel vedere le immagini della guerra in Ucraina? Perché una cosa tanto atroce è diventata presto un qualcosa di così “normale” e, in fondo, quasi “accettato” come ineluttabile? Come scrive Luigi Anepeta (medico, psichiatra e psicoanalista): “L’antropocentrismo, la naturalizzazione della realtà storica, l’omologazione indotta dall’appartenenza sociale, l’adozione costante da parte dell’Io di meccanismi difensivi, sono aspetti diversi ma concorrenti di un processo di mistificazione per cui l’uomo vive normalmente sul registro di un ingenuo realismo che lo mette al riparo dal chiedersi perché il mondo è fatto in un certo modo e non in un altro (possibile e migliore)“.
Approfondiremo prossimamente e meglio, nelle prossime puntate, lo straordinario e illuminante pensiero di Anepeta; per ora vorrei salutarvi invitandovi a non smettere mai di domandarvi il perché delle cose ed a cercare sempre di capirle e migliorarle. E’ questo lo spirito con cui spero di poter costruire insieme a molti di voi, cari lettori, un futuro migliore, “un nuovo rinascimento dell’essere umano”, per smettere di vivere anestetizzati, guardando il vuoto e “dando le spalle” alla vita reale.
Di Giordano Fatali, "un cercatore infaticabile, innamorato della Vita"
Giordano Fatali è fondatore di CEO for Life Awards, la community dei CEO di nuova generazione, sensibili e attivi su iniziative di sviluppo sostenibile e ispirati agli SDGS dell'ONU. Fondatore e presidente di HRC Group, il network di direttori di risorse umane e amministratori delegati formato da 400 tra le più grandi e prestigiose aziende nazionali e multinazionali. Volto noto della TV italiana, avendo condotto una vasta gamma di programmi relativi alle risorse umane e al mercato del lavoro sulle maggiori emittenti italiane (LA7, SKY), è autore di libri nonché di numerose pubblicazioni ed articoli sui maggiori inserti e mensili italiani (Panorama, Economy).
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