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Sicurezza, Brasile batte Italia: da San Paolo a Rio a Salvador fino a Brasilia, Manaus e San Luis, gente e città tranquille e polizia discreta a presidio; Italia, da Milano a Roma, "terra di nessuno" - IL REPORTAGE

Il Brasile è un Paese più sicuro dell'Italia per un rapporto migliore tra Polizia, controlli e luoghi; nel nostro Paese è necessaria un'intensificazione delle forze dell'ordine che facciano da deterrente in situazioni di pericolo

23 Dicembre 2025

Il Brasile è sicuramente un Paese più sicuro dell'Italia. Città come San Paolo, Rio De Janeiro, Salvador, Brasilia, San Luis, Manaus sono indubbiamente città più sicure di Milano e Roma, per un maggiore e un miglior rapporto tra Polizia, controlli e luoghi. Rientro da un viaggio in Brasile che ha visto varie tappe: San Paolo, Rio de Janeiro, Salvador de Bahia, Brasilia, Manaus, Foresta Amazzonica, San Luis, Barrio.

Ho trovato il Brasile uno dei posti più sicuri che abbia mai visitato in vita mia, nonostante abbia viaggiato in tutto il mondo girando in autobus e autostop, mezzi collettivi e privati utilizzati dal collettivo, sempre molto alla mano. Anche questa volta ho viaggiato con un bagaglio di tre chili, con mia figlia Arianna. Quasi venti giorni, gironzolando un po' come abbiamo sempre fatto in tutti i nostri viaggi in giro per il mondo e non è mai esistita una situazione di pericolo.

Tutti gli italiani vivono una situazione di "terrorismo psicologico". Ho sentito molte volte: "San Paolo, la città più violenta del mondo" oppure "Non uscire mai la sera a Rio", mentre noi abbiamo visitato la città anche di notte. Ma cosa è pericoloso in quei luoghi? Avere un Rolex o avere una catena d'oro, o farsi vedere ostili.  

Questo è quello che succede a piazza San Babila a Milano, uno dei luoghi dove più di tutti rubano collanine, orologi; via Montenapoleone, la metropolitana di Milano, Roma, Largo di Torre Argentina. A un mio amico è stato rubato un Rolex con una pistola puntata alla tempia, un sabato alle 23:00. Credo accada anche a Napoli, o in altre città d'Italia. Credo che succeda un po' dappertutto, ma è normale che, seppur non debba accadere, chi ostenta un Rolex possa correre questo rischio: un Rolex è pur sempre un orologio da 50.000€. 

Ritornando al Brasile: è un posto in cui non ho mai corso un tale rischio. Non ho un orologio, o una catena d'oro, non ho cose firmate, ma non sarebbe comunque mai accaduto. Ho sempre trovato persone molto gentili, disponibili, qualcuno che ogni tanto, come avviene in tutti i Paesi del mondo, chiedeva l'elemosina. Ma la differenza rispetto a Milano o Roma è che in qualsiasi città del Brasile, in ogni angolo, c'erano Poliziotti in divisa, che sorridenti, tranquilli e simpatici erano un deterrente a qualsiasi potenziale rischio; questo avviene in tutte le città brasiliane dove ci sono momenti di aggregazioni in piazza. Io e mia figlia giravamo come abbiamo sempre fatto e questo accadeva a San Paolo o a Rio, a Salvador, a Brasilia, a Manaus.

Ero lì con alcuni amici milanesi che inizialmente temevano il peggio, addirittura da voler partire con i bodyguard. 

Di notte, io e mia figlia, giravamo senza alcun problema. Nella Foresta Amazzonica siamo andati a pescare i piranha, a prendere gli alligatori nel fiume o a fare il bagno dove c'erano anche i piranha, i quali abbiamo poi scoperto che non mordono chi non perde sangue. Abbiamo fatto anche il banchetto di piranha, peraltro buoni.

Continuando il viaggio a Gerico, Clara, Fortaleza e quant'altro, i poliziotti erano sempre fissi, poliziotti di quartiere; vi erano sempre presidi fissi nelle zone di aggregazione e di passaggio.

Se penso invece a Milano, mi viene in mente la Stazione Centrale che è terra di nessuno, piuttosto che San Babila o le Colonne di San Lorenzo o corso di Porta Ticinese, e di luoghi ce ne potrebbero essere tanti anche Roma, come Largo di Torre Argentina, e comunque altri posti in cui si assembrano o passano turisti e persone per lavoro.

In queste zone, il corpo di Polizia, Carabinieri o Esercito non é in movimento, o almeno non completamente in movimento, ma in posizioni fisse nei punti nevralgici.

Questo ha fatto sì che, per ciò che mi riguarda, io mi sentissi più sicuro a San Paolo, a Rio, a Salvador o in qualunque posto più sperduto del Brasile piuttosto che nella città dove vivo, e cioè Milano, dove al corso di Porta Ticinese regolarmente le baby gang distruggono moto, vetrine, portoni e quant'altro. Le strade di Milano pullulano di spaccio e non vi è mai un corpo di Polizia che faccia da deterrente a queste situazioni. Capita spesso che non succeda niente ma purtroppo accade più spesso di quanto si possa immaginare che vi siano risse che diventino poi casi di cronaca nera. Non esiste uno scontro con la Polizia.

Serve necessariamente qualche azione di rinforzo del potere delle Forze dell'Ordine, che non vuol dire arrivare agli estremi illiberali degli Stati Uniti, ma vuol dire iniziare a fare un po' di disseminazione di concetti in modo tale da far diventare i luoghi più sicuri perché c'è più presidio del territorio. 

Questo è un messaggio positivo, costruttivo che vorrei mandare al Ministro Piantedosi, al Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia e al Prefetto di Roma Lamberto Giannini e a tutti i Prefetti delle varie città d'Italia.

Di L.S.

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