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Roma, convegno su Amedeo di Savoia Duca d'Aosta, eroe dell'Amba Alagi: un italiano da riscoprire

26 Maggio 2024

L'11 maggio, si è svolto presso l'Istituto San Leone Magno di Roma un convegno preceduto da una cerimonia religiosa sul tema: Amedeo un italiano da riscoprire. La riunione era dedicata ad Amedeo di Savoia Generale d'armata aerea M.O.V.M e Viceré d'Etiopia. Nell'incontro sono stati ricordati anche il fratello il Duca e Ammiraglio Aimone di Savoia M.A.V.M. e Amedeo di Savoia(1943-2021),V° Duca d'Aosta. Il comitato organizzatore è stato presieduto dalla Dott.sa Anna Maria Menotti (discendente dell'eroe risorgimentale)e ha ricevuto i patrocini dalla Presidenza Nazionale dell'Associazione Arma Aeronautica, dalla Federazione romana del Nastro Azzurro, e dalla Sezione di Roma dell'Associazione Nazionale del Fante, li presenti assieme ad una rappresentanza del Comando Provinciale dell'Arma dei Carabinieri. I lavori sono iniziati con un discorso della discendente del Patriota. Di seguito è stato letto dalla Dott.sa Silvia Anelli, un messaggio molto sentito di S.A.R. il Principe Aimone di Savoia erede diretto delle personalità ricordate nell'incontro, che ha riscosso il vivo apprezzamento dal centinaio di persone partecipanti al convegno. Nella conferenza si sono alternati accanto al moderatore Francesco Di Bartolomei, il Professor Andrea Ungari Docente presso la Luiss e l'Università Guglielmo Marconi di Roma, il divulgatore storico Alessandro Mella e il nostro articolista Gabriele Gigliotti. Ha iniziato la conversazione Mella.Il divulgatore ha ricordato la giovinezza di Amedeo , il suo ruolo e il valore che dimostrò nella Grande Guerra, a cui partecipò inizialmente come soldato semplice.Il successivo periodo in Congo vissuto in incognito come operaio, la vita familiare e l'inizio della sua carriera nella Regia Aeronautica.

Ha proseguito il Professor Ungari che è entrato nella parte più delicata dell'esistenza del personaggio cioè da quando fu chiamato nel 1937 a ricoprire il ruolo di Viceré d'Etiopia. L'ostilità manifesta che dimostrò difronte a Mussolini, sull'ingresso dell'Italia in guerra e successivamente la sua difesa di un impero che gli era stato affidato nonostante l'inferiorità di mezzi e l'accerchiamento a cui sin dall'inizio del conflitto fu sottoposto dal sistema coloniale britannico. Dopodiché il docente a tratteggiato i momenti finali della sua eroica avventura sino alla prigionia e alla morte. L'ultimo intervento a cura di Gabriele Gigliotti ha evidenziato l'informalità dei due principi ed i rapporti che essi hanno intrattenuto con collaboratori e sottoposti improntati ad un paritetico e cordiale rapporto facendosi chiamare per nome e non per titolo e contraddistinto dalla critica costruttiva volta allo sviluppo di idee innovative per il "sistema paese" come si direbbe oggi. E' stata ricordata infine l'esperienza del Duca Aimone come esploratore nella spedizione sul Karakorum del 1929 assieme all'amico Ardito Desio, geologo e geografo e di come grazie anche a tale esperienza il Professor Desio abbia potuto raccogliere preziose informazioni per la conquista del K2 nel 1954. L'approfondimento sul Duca di Spoleto è terminato evidenziando il suo contributo alla Guerra di Liberazione sovraintendendo nel Regno del Sud ai mezzi d'assalto della Regia Marina, realtà che aveva già contribuito ad implementare prima della guerra e nel corso della stessa. Gigliotti ha concluso ricordando gli istanti finali della vita di Amedeo in prigionia le cui ultime parole hanno commosso i presenti.

Di Francesco Di Bartolomei.

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