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MUDEC presenta “Marc Chagall. Una storia di due mondi”: un percorso multidimensionale nella vita dell'artista

Il MUDEC ospita “Marc Chagall. Una storia di due mondi” dalla collezione dell'Israel Museum di Gerusalemme. La mostra, prodotta da 24 ORE Cultura e promossa dal Comune di Milano-Cultura, accompagna i visitatori in un viaggio alla scoperta dell'identità poliedrica di Chagall: dalle radici nella nativa Vitebsk, alla cultura ebraica, fino all’incontro con l’amata moglie. L'esposizione, sponsorizzata dal Gruppo Unipol, sarà aperta al pubblico a partire dal 16 marzo 2022

16 Marzo 2022

Il MUDEC ospita “Marc Chagall. Una storia di due mondi”, la mostra dedicata a uno degli artisti moderni più popolari e amati, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE, promossa dal Comune di Milano-Cultura e curata dall’Israel Museum di Gerusalemme. L'esposizione, aperta al pubblico dal 16 marzo 2022 affronta l’opera di Marc Chagall da un punto di vista nuovo, collocandola nel contesto del suo background culturale, grazie alla straordinaria collezione nell’Israel Museum, che presenta in mostra una selezione di oltre 100 opere donate per la maggior parte dalla famiglia e dagli amici di Chagall. L’allestimento della mostra è stato curato dall’Architetto Corrado Anselmi. Main Sponsor della mostra è il Gruppo Unipol.

MUDEC, “Marc Chagall. Una storia di due mondi”: dalla collezione dell'Israel Museum di Gerusalemme

Nato quasi 140 anni fa, Marc Chagall (1887-1985) è oggi uno degli artisti moderni più apprezzati a livello mondiale. La sua opera continua a riscuotere interesse in tutto il mondo. La sua biografia si intreccia con gli eventi cruciali dell’Europa del Novecento: dall’urbanizzazione e dalla secolarizzazione alla Rivoluzione Russa, dalle due guerre mondiali alla migrazione coatta di milioni di persone. I suoi capolavori sono riconosciuti da un pubblico estremamente eterogeneo perché entrati ormai nella memoria collettiva mondiale.

Il progetto espositivo - curato da Ronit Sorek - è dedicato in particolare ai lavori grafici di Chagall e alla sua attività di illustratore editoriale. La mostra ripercorre alcuni temi fondamentali della vita e della produzione dell’artista: dalle radici nella nativa Vitebsk (oggi Bielorussia), descritta con amore e nostalgia nella serie Ma vie, all’incontro con l’amata moglie Bella Rosenfeld, della quale illustrò i libri Burning Lights e First Encounter, dedicati ai ricordi della vita di Bella nella comunità ebraica, pubblicati dopo la morte prematura della donna e di cui in mostra sono esposti i disegni originali. L’editore francese Ambroise Vollard commissionò nel 1923 all’artista una serie di acqueforti dedicate a Le anime morte di Gogol’. Successivamente gli venne commissionata l’edizione illustrata delle Favole di La Fontaine e La Bibbia. Alcuni di questi lavori sono presenti in mostra.

Il progetto espositivo mette in relazione queste opere con il contesto culturale da cui nacquero: la lingua, gli usi religiosi e le convenzioni sociali della comunità ebraica yiddish, così come i colori e le forme che Chagall assimilò da bambino ed espresse al meglio da adulto, il rapporto esistente nell’opera di Chagall tra arte e letteratura e tra linguaggio e contenuto.

I lavori esposti riflettono dunque l’identità poliedrica dell’artista, che è al tempo stesso il bambino ebreo di Vitebsk, marito che correda di immagini i libri dell’amata moglie e l’artista che illustra la Bibbia, volendo rimediare così alla mancanza di una tradizione ebraica nelle arti visive. Infine, Chagall è anche l’originale pittore moderno che, attraverso l’uso dell’iconografia cristiana, piange la sorte toccata nel suo secolo al popolo ebraico.

Presenti in mostra anche una selezione di oggetti rituali, usati nelle cerimonie religiose delle comunità ebraiche e che sono spesso raffigurati nelle opere di Chagall. All’interno del percorso espositivo, alcune sale ospiteranno anche installazioni multimediali, ideate e curate da Kaos produzioni con la collaborazione di Jacopo Veneziani, per accompagnare il visitatore in un viaggio affascinante alla riscoperta dell’artista. La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 31 luglio 2022. Il catalogo della mostra “Marc Chagall. Una storia di due mondi”, edito da 24 ORE Cultura, è disponibile in libreria e online.

Sacchi, Assessore alla Cultura di Milano: "Una mostra intima che ripercorre la vita di uno dei più grandi artisti di sempre"

VIDEO - Sacchi, Assessore alla Cultura di Milano: "Una mostra intima che ripercorre la vita di uno dei più grandi artisti di sempre"

Tommaso Sacchi, Assessore alla Cultura del Comune di Milano, a Il Giornale d'Italia:

"Questa mostra è molto importante perché racconta un altro Chagall, forse meno noto, ma caratterizzato da studi, straordinari incisioni, opere ad olio e gouache che ripercorrono la vita di uno dei più grandi artisti di sempre. Nelle opere si vede il suo profondo rapporto con la religione ebraica e le culture che hanno fatto parte della sua vita. Si tratta di una mostra molto intima: nel percorso espositivo sono presenti tante opere meno note e che non ci si aspetta di trovare quando a una mostra di Marc Chagall. Naturalmente, sono esposte anche opere più tradizionali con una forte presenza cromatica e tinte più riconoscibili, ma questa mostra vuole essere un modo per scoprire attraverso la culture uno dei grandi protagonisti dell'arte del passato".

"La collaborazione con il Sole 24 Ore deriva da un accordo fatto diversi anni fa, che continua a funzionare molto bene. Abbiamo confermato la dottoressa Pugliese alla direzione del museo che sta lavorando con il gruppo 24 ore cultura per valorizzare uno dei più straordinari musei d'Europa, sia dal punto di vista morfologico che architettonico, nato negli ultimi 20 anni"

Unipol, Verdone: “Cultura fondamentale e unificante per le società in questo momento difficile"

VIDEO - Unipol, Vittorio Verdone: “Cultura fondamentale e unificante per le società in questo momento difficile"

Vittorio Verdone, Direttore Corporate Communication e Media Relations di Unipol, a Il Giornale d'Italia:

“Siamo in un periodo storico difficile, lacerante, soprattutto a causa della situazione geopolitica in Ucraina ma siamo anche reduci da due anni di pandemia. Noi crediamo che la cultura sia uno strumento fondamentale per far crescere la società, le persone e soprattutto crediamo che sia unificante. Ne è una prova questa mostra che sosteniamo con la collaborazione con il Sole24Ore al MUDEC di Milano, dedicata a Marc Chagall, un pittore che viene da quei territori che adesso sono sottoposti a questa difficile situazione con eventi luttuosi che ci stanno colpendo ogni giorno".

"Chagall appartiene ad una comunità ebraica, porta dentro sé molta di quella sofferenza che ha caratterizzato quei territori in seguito al secondo conflitto mondiale. Ma lui è andato oltre questa sua storia personale, di appartenenza a questo ceppo che tanto l’ha formato, e soprattutto è diventato un pittore cosmopolita non solo per l’esperienza francese ma anche per i suoi interventi soprattutto nella grafica editoriale ma anche nell’abbigliamento dei palazzi e nell’uso dei colori, che mettono in evidenza questa forza interiore che attraverso il sogno che lui elabora continuamente e riporta nelle sue tele ci riporta all’umanità”.

24 ORE Cultura, Silvestri: "Oggi raccontiamo l'espressione culturale di Chagall". Sul mercato pubblicitario: “Futuro incerto, tra flat e punti di positività”

VIDEO - 24 ORE Cultura, Silvestri: "Oggi raccontiamo l'espressione culturale di Chagall". Sul mercato pubblicitario: “Futuro incerto, tra flat e punti di positività”

Federico Silvestri, Amministratore Delegato 24 ORE Cultura, a Il Giornale d'Italia:

"Il nostro Gruppo dà grandissima importanza ai temi legati al mondo della cultura attraverso l'edizione domenicale del giornale e grazie alla collaborazione tra 24 ORE Cultura e il MUDEC, con cui portiamo avanti la relazione con i nostri lettori e visitatori. Chagall è un appuntamento molto importante a cui abbiamo lavorato per molti anni a fine di costruire questa mostra. Oggi raccontiamo l’espressione di un artista a metà tra l’Oriente e l’Occidente, ma anche a cavallo tra due guerre".

"Abbiamo in serbo tantissimi progetti per il futuro. In particolare, quest’anno abbiamo il piacere di presentare una mostra che abbiamo fatto a Milano Disney in giro per tutta l’Italia: prestissimo saremo a Roma a palazzo Barberini, ma anche a Genova e a Napoli. Abbiamo in programma molte iniziative legate anche all’estero".

Sul futuro del mercato pubblicitario, Silvestri ha affermato:

"É molto difficile fare previsioni future, perché il mercato è influenzato da fattori di grande portata, come la crisi energetica, il grande rialzo dei costi di materie e della guerra di oggi. Per quanto riguarda la radio, si stima che il mercato chiuda positivamente, con circa 5 punti in più. Quello della stampa, invece, sappiamo che strutturalmente è destinato a perdere qualche punto, mentre il mercato digitale - che ha avuto una grandissima crescita negli ultimi anni -, forse subirà qualche riflesso della nuova legge sulla privacy. Nel complesso, che avremo un mercato tra il flat qualche punto di positività, al netto degli accadimenti che potrebbero complicare la situazione".

Ronit Sorek, curatrice: "Una mostra che porta dietro le quinte della vita di Chagall"

VIDEO - Ronit Sorek, curatrice: "Una mostra che porta dietro le quinte della vita di Chagall"

Ronit Sorek, curatrice d'arte presso l'Israel Museum e della mostra "Marc Chagall. Una storia di due mondi", a Il Giornale d'Italia:

"Il focus di questa mostra è mostrare il background culturale di un artista nato in Bielorussia, a partire dal suo folkore, fino alla lingua yiddish. Tutto questo riprende il concept del museo MUDEC di Milano, con cui noi dell'Israel Museum di Gerusalemme siamo molto felici di aver collaborato. L'esposizione mostra le opere del primo Chagall, donate all'Israel Museum dalla famiglia dell'artista.

"Siamo abituati a riconoscere Chagall per le sue note cromatiche, ma grazie a questa mostra i visitatori possono conoscere la sua parte più intima, i primi lavori, diversi da quelli più noti, ma comunque significativi e di valore. Dopo questa mostra, guardando i dipinti più tradizionali di Chagall, saremo in grado di comprendere meglio la sua storia artistica e di vita".

MUDEC, la mostra: tra Cultura ebraica, Nostalgia, Fonti di ispirazione e la Francia di Chagall

Il percorso offre uno sguardo illuminato e multidimensionale sulle fonti culturali dell’opera di Chagall e su un mondo perduto che essa intese evocare. Marc Chagall fu un artista intensamente umano. Crebbe nella città ebraica di Vitebsk (nella attuale Bielorussia), nell’Impero Russo. Le scene e le esperienze della sua prima giovinezza formarono la base del suo mondo simbolico, e ciò costituisce forse il segreto del duraturo successo delle sue opere.

La prima sezione abbraccia il tema della Cultura ebraica e Yiddish. Temi fondamentali nella definizione dell’opera di Chagall, al pari della vita a Vitebsk (oggi in Bielorussia) e dell’espressione dell’identità Russa, sono state l’osservanza della religione ebraica e la cultura Yiddish. Nell’Impero Russo, infatti, Vitebsk era - a cavallo tra XIX e XX secolo - uno dei centri del territorio maggiormente abitati da ebrei, la cosiddetta “Zona di residenza”. La città ospitava molte sinagoghe. La lingua parlata era l’yiddish, una lingua germanica scritta in caratteri ebraici, dunque un vernacolo che permetteva di comunicare senza tradire il linguaggio biblico. Basandosi sulla tradizione ebraica, l’yiddish preservava e rafforzava il senso di identità e la cultura della comunità; era la lingua madre che accompagnò Chagall nel suo ingresso nella vita adulta.  Molte delle scene e delle immagini create da Chagall sono spesso legate alla tradizionale osservanza della religione ebraica e hanno spesso origine in espressioni yiddish; gli oggetti da lui raffigurati sono spesso molto simili a quelli delle collezioni “Judaica” ed “Ethnography” dell’Israel Museum di Gerusalemme.

La seconda sezione della mostra è dedicata al tema della Nostalgia, evidente in molte sue opere, dalle radici nella nativa Vitebsk, descritta con amore e nostalgia nella serie Ma vie, all’incontro con la prima moglie Bella Rosenfeld. Molte delle opere di Chagall sul tema dell’amore eterno sono ritratti di Bella; anche lei scrittrice in lingua yiddish, era nata a Vitebsk, dove i due si conobbero in giovane età. Scrisse della sua vita nella piccola comunità ebraica in un ciclo di memorie, e raccontò del suo amore per Chagall. Cominciò a scrivere all’inizio degli anni Trenta. Come i dipinti di Chagall, anche i suoi lavori sono pervasi dalla nostalgia per la terra natale. La morte precoce di Bella fu per l’artista un duro colpo. I libri della moglie Burning Lights e First Encounter furono pubblicati dopo la sua morte, negli anni Quaranta, corredate da vivaci illustrazioni eseguite dal marito. La mostra comprende i disegni originali per i libri di Bella, donati all’Israel Museum dalla loro figlia Ida. Fornendo un contesto di cultura materiale quale retroterra dell’opera di Chagall, la mostra presenta inoltre una selezione di oggetti rituali ebraici dell’Europa orientale, conservati alla sezione dell’Israel Museum dedicata all’arte e alla vita ebraiche. Questi manufatti, usati nelle cerimonie religiose delle comunità, sono spesso raffigurati nelle opere di Chagall, in particolare nelle illustrazioni per i libri di Bella e per le stampe da lui realizzate negli anni Venti in Ma vie.

La terza sezione in mostra descrive le Fonti di ispirazione di Chagall, attraverso le sue illustrazioni della Bibbia: disegni e stampe su temi che esercitarono sempre un grande fascino su di lui e che rivelano un’interpretazione straordinariamente “umanista” delle Scritture; la Bibbia Ebraica (quella che racconta l’Antico Testamento) è infatti rappresentata come un ciclo di incontri storici tra l’uomo e Dio.

Infine, l’ultima sezione ci porta in Francia, la nuova patria. Il ricco cromatismo che si suole associare ai dipinti e alle stampe di Chagall emerse solo nel momento in cui egli lasciò la Russia per la Francia. Stabilitosi a Parigi, Chagall abbracciò la sua nuova, colorita patria assimilando tutte le risorse culturali che essa gli offriva. Il paesaggio e la cultura francesi divennero parte della sua nuova vita, e Chagall li incorporò nei dipinti e nelle illustrazioni di scene bibliche e di classici della letteratura, come le Favole di La Fontaine. Durante la sua lunga e fertile carriera a Parigi e a Saint-Paul de Vence in Provenza Chagall continuò a evocare i ricordi della sua casa natale e l’atmosfera della sua infanzia. Allo stesso tempo, divenne il “cittadino del mondo” per eccellenza; le sue magistrali stampe per Le anime morte di Gogol’, anch’esse incluse nella mostra, rivelano la sua nuova identità di artista ebreo – matura e complessa - nel momento in cui, residente in Francia, illustra un classico romanzo russo del XIX secolo.

“Una storia di due mondi” esplora il background culturale di Chagall

Nel corso della sua straordinaria carriera, Chagall ha prodotto numerose opere grafiche – disegni, incisioni, litografie – dimostrando di essere un maestro della linea e della superficie oltre che un eccellente colorista. Probabilmente rimane ineguagliato nell’abilità di tradurre il colore in un mezzo esclusivamente bianco e nero, mantenendo le gradazioni dei toni. Nelle illustrazioni per i libri – dall’autobiografia alla Bibbia – rimane fedele al testo accompagnandolo con immagini che di solito non si limitano a illustrare particolari episodi.

Dal bianco e nero al colore. La joie de vivre degli anni della sua formazione trova espressione nell’arte di Chagall in colori vivaci e in immagini ricche ed evocative, ora malinconiche ora gioiose: temi archetipici di tutto il suo lavoro, immediatamente riconoscibili da spettatori appartenenti alle più diverse culture. Al tempo stesso hanno significati più profondi, decifrabili solo per mezzo di un’analisi antropologica.

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