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Roma, a rischio chiusura la bottega del maestro del legno Ferdinando Codognotto dopo 63 anni, lo scultore al GdI: "Dove vado a 85 anni con problemi ai polmoni?"

La nuova società proprietaria dell’edificio di via dei Pianellari 14, nel cuore di Roma, ha deciso di non rinnovare il contratto di affitto allo scultore, con l’intenzione di destinare lo spazio della storica bottega a una diversa attività commerciale; Codognotto a Il Giornale d'Italia: "Sono qui da 63 anni. Ora sono appena uscito dall'ospedale dopo un'operazione al polmone e devo combattere anche questa battaglia alla mia età. Non posso andare via"

19 Settembre 2025

La storica bottega del maestro del legno Ferdinando Codognotto, in via dei Pianellari 14, nel cuore di Roma, tra via della Scrofa e Piazza Navona, rischia la chiusura dopo oltre sessant’anni di attività. La nuova società proprietaria dell’edificio ha deciso di non rinnovare il contratto di affitto allo scultore, con l’intenzione di destinare lo spazio a una diversa attività commerciale. Il laboratorio, tuttavia, è un luogo simbolico per la città, dove Codognotto ha scolpito opere per residenti, Vip, turisti e personalità pubbliche, diventando un punto di riferimento per tutti nell'ambito dell’artigianato artistico romano.

"Io ho 85 anni, sono qui da 63 anni. Dove vado alla mia età?ha dichiarato Codognotto a Il Giornale d'Italia -. Perché non mi devono rinnovare il contratto che scade a marzo 2026, sono affranto. Ho scritto al Sindaco di Roma, al Ministro cultura, a Mattarella. Sono appena uscito dall'ospedale dopo un'operazione al polmone e ora devo anche combattere questa battaglia alla mia età. Io qui sono un punto di riferimento. Non posso andare via da qui".

Nel corso del tempo, la bottega è diventata anche un luogo di incontro informale, dove passanti e lavoratori della zona si fermano per scambiare qualche parola con l’artista. Proprio lì, Codognotto ha scolpito anche la scritta in legno de Il Giornale d'Italia.

Il valore del lavoro di Codognotto è stato riconosciuto anche a livello istituzionale. Nel 2015, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha incontrato personalmente l'artista per congratularsi con lui in occasione dell’intitolazione di una fondazione artistica a suo nome. Un gesto che testimonia il prestigio e la rilevanza culturale del percorso dell'artista.

Roma, a rischio chiusura la bottega del maestro del legno Ferdinando Codognotto dopo 60 anni

Codognotto ha iniziato a scolpire nella bottega di via dei Pianellari 14, a Roma, all’inizio degli anni Sessanta. Le sue opere, realizzate principalmente in legno, hanno attirato nel tempo l’attenzione anche di volti noti del mondo dello spettacolo e della cultura.

La possibile chiusura della bottega non rappresenta solo la perdita di un laboratorio artigiano, ma anche la fine di un presidio culturale che ha resistito per decenni nel centro di Roma e un duro colpo per il tessuto storico e sociale del quartiere, nonché per Codognotto stesso che ora, all'età di 85 anni, non sa dove andare.

La decisione della nuova proprietà dell'edificio di non rinnovare il contratto di affitto all'artista ha sollevato preoccupazione tra i cittadini, che vedono svanire un simbolo di autenticità e tradizione.

Sulla vicenda il Presidente della Commissione Trasparenza del primo municipio Stefano Tozzi, ha dichiarato: “Stiamo lavorando indistintamente maggioranze ed opposizione per scongiurare questo sfratto. Lo consideriamo una grave perdita per il centro storico ed una cattiveria personale nei confronti di una persona ultraottantenne che lavora nella bottega da quasi 65 anni. Ho presentato anche un atto in consiglio che verrà discusso giovedì prossimo per dare mandato totale alla Presidente Bonaccorsi a lavorare in sinergia con le istituzioni preposte“.

La notizia dello sfratto ha scatenato una mobilitazione inattesa. In poco tempo, una petizione online ha raccolto oltre 1.400 firme e le istituzioni si sono mosse per difendere questo pezzo di storia romana. Dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al ministro della Cultura Alessandro Giuli, tutti hanno espresso solidarietà e l’impegno a trovare una soluzione.   

La storia di Ferdinando Codognotto e della sua storica bottega a Roma

Ferdinando Codognotto ha scoperto la sua vocazione artistica a San Donà di Piave, in provincia di Venezia, quando aveva appena cinque anni. Dopo un periodo di formazione dedicato alla modellazione della creta, il trasferimento a Roma nel 1962 rappresentò un punto di svolta decisivo. In quell’anno, Codognotto scelse di aprire una bottega su strada, una decisione insolita per l’epoca, che lo portò a stabilirsi in un piccolo laboratorio nel centro della capitale. Con il costante supporto della moglie Luigina, ha costruito lì la propria carriera, guidato da una curiosità instancabile e dal dialogo con figure di rilievo come Renato Guttuso, Emilio Greco e Robert Cook. Le sue opere, ispirate alla natura e alla tecnologia, lo hanno portato in giro per il mondo, da New York fino a Mosca. Nel suo percorso ci sono stati anche incontri leggendari, da Elizabeth Taylor fino ad alcuni Pontefici, come Giovanni Paolo II e Francesco, ai quali ha donato alcuni dei suoi lavori. Il laboratorio è stato frequentato da star come Anthony Quinn ed Edoardo De Filippo.

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