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Fuorisalone 2023, piccola guida alle più straordinarie esposizioni della Settimana del Design milanese

Da Alcova a Les Eaux Primordiales, passando per Stantec, Momo, Monstrum Studio, Oslo, Edelgrund, Yuri Ancarani e tanto altro

20 Aprile 2023

E’ in pieno svolgimento a Milano la “settimana del design 2023”.

Accanto al tradizionale Salone del Mobile che si tiene presso la Fiera di Milano – Rho, ciò che più ci interessa sono però le straordinarie esplorazioni che si possono condurre al di fuori di questa cornice più istituzionale. Ve ne indichiamo alcune.

Da questo punto di vista la proposta più interessante è sicuramente, ormai da alcuni anni, l’iniziativa itinerante di Alcova che, sempre alla ricerca di nuovi spazi da riscoprire negli interstizi temporali della trasformazione urbana, prende luogo quest’anno negli spazi dell’ex macello di viale Molise 62, spazi certo più crudi, in tutti i sensi, di quelli dell’ex Ospedale Militare di Baggio... Infatti qui la casa delle suore ospedaliere, con le sue meravigliose cementine inizio secolo, e le cucine dei pentoloni e dei marmittoni già odoranti di ragù vengono sostituite dalle zone lavaggio carcasse e dai binari per il loro trasporto nelle celle frigorifere... Una atmosfera un poco più fredda, si oserebbe dire, ed in un contesto molto più degradato dal punto di vista conservativo (quale sarà la prossima fermata?). In questo contesto, ad esempio, incontriamo anzitutto l’installazione da piccolo chimico di Les Eaux Primordiales, dove un sistema di alambicchi, provette e pompette ci fa scoprire il fascino di queste opere olfattive in un contesto ispirato all’estetica degli edifici industriali del nord della Francia. Di particolare interesse l’installazione, quasi archeologica, dello studio di consulenza Stantec che propone un allestimento degli elementi architettonici e funzionali rinvenuti nell’area del macello e riproposti dopo un accurato processo di ricognizione ed inventariazione. Giunti a questo punto della nostra commedia divina la sete ci porta allo stand di Momo, un designer da New York di bellissimi bicchieri dalle tondeggianti forme che allegramente riempie di Negroni al Mezcal erogati da una “fontana continua” formata da una serie di tubi, imbuti e sifoni. Così dissetati e rallegrati veniamo sedotti dall’installazione Solar Flare Sunset da Monstrum Studio di Riccardo Villa Fabbiati (ed anche un po' dalla sua PR manager Emilie, franchement). Una parete emanante una calda luminosità solare, che ricorda un po' Olafur Eliasson, fa da sfondo agli apparecchi luminosi progettati dal designer e che ricordano un po' il totem di kubrickiana memoria. Ultima fermata, per tirare un sospiro di sollievo, le carte da parati di Nicolò Castellini Baldissera, che riprendono i motivi geometrici di Portaluppi. Ed infine uscimmo a riveder le stelle.

Sempre “fuori salone”, dopo una dolce pausa al flash pic-nic mob di Oslo (x Pomellato?) ai giardini pubblici Montanelli, dove il duo di Julie et Yasmine Audi si è esibito nella creazione di una gigantesca e deliziosa Angel Cake alla panna al profumo di rosa, riprese le giuste energie, ci indirizziamo alla inedita location della Chiesa Cristiana Protestante.

Qui il nostro coup de coeur sono stati i meravigliosi, minimalissimi e modernissimi tappeti di Edelgrund che, tuttavia, riprendono in realtà lo stile di tappeti di alcune remote regioni della Persia, come quella di Alasht.

La settimana del design fa seguito alla settimana dell’arte contemporanea culminata con Miart. Questo fa sì che nei musei e nelle gallerie siano ancora allestite le proposte elaborate per tale occasione. A questo proposito segnaliamo anzitutto la mostra personale del video artista Yuri Ancarani al Padiglione di Arte Contemporanea, dove ci è molto piaciuta l’opera “Il Capo”, un dialogo tra uomo, natura e macchina ambientato alle cave di marmo di Carrara. A livello di gallerie è stato un piacere visitare la personale di Ignazio Mortellaro alla Galleria Francesco Pantaleone, con una bellissima opera di pleiadi in bronzo fuse a partire di spine di acacia. Anche interessante la personale di Flavio Favelli, un altro degli artisti che ci piacciono, che, nella sua ricerca nostalgicamente poetica, recupera delle automobili ad opere d’arte negli spazi di Loro Milano per la Galleria Francesca Minini. Infine la galleria Kaufmann Repetto presenta le opere di Latifa Echakhch che agisce mediante un processo di pittura seguita da un parziale scrostamento, svelando la sottostante base cementizia e creando una texture pittorica altamente affascinante.

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