13 Luglio 2020
"Ci aspettiamo che il Pil reale dell'Unione Europea si contragga del 9,3% nel 2020 per poi crescere del 5,7% nel 2021 e tornare al livello del 2019 solo nel 2022". Così Poul Thomsen, direttore del dipartimento europeo dell'Fmi. "Se si trova un trattamento o un vaccino efficace per il Covid-19 - sottolinea - la ripresa potrebbe essere più rapida, ma se ci dovessero essere nuove ondate di infezione sarebbe vero il contrario".
"In molti comparti vi sono segnali di una rapida normalizzazione dell’attività economica, e questo ci spinge a quantificare per quest’anno una contrazione del Pil italiano del 9,2 per cento, meno pronunciata rispetto alle stime indicate nei giorni scorsi negli scenari dei maggiori organismi internazionali, e più vicina alle indicazioni delle istituzioni italiane". E' quanto emerge dalla Congiuntura Ref nelle nuove previsioni.
"La ripresa iniziata da maggio resta comunque insufficiente a compensare interamente la caduta del periodo del lockdown - si legge nel rapporto - pesano ancora le restrizioni parziali, che stanno spingendo molte aziende a protrarre l’attività in smart working o con forti limitazioni; per molti settori invece i livelli della domanda non si sono ancora ripresi. Il rischio è che, una volta terminato l’effetto delle restrizioni all’attività economica, si producano pesanti effetti di second round legati alle perdite subite da lavoratori e imprese nel periodo delle chiusure".
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