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Petrino (Fondazione Theodora): "In 30 anni abbiamo incontrato oltre 35.000 bambini e 105.000 familiari offrendo un momento in cui il bambino non è più malato, ma torna a essere un bambino"

Emanuela Basso Petrino, Consigliere Delegato della Fondazione Theodora, in occasione dei festeggiamenti del 30 esimo anniversario della Fondazione ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia

17 Ottobre 2025

Emanuela Basso Petrino, Consigliere Delegato della Fondazione Theodora, in occasione dei festeggiamenti del 30 esimo anniversario della Fondazione ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia

30 anni della Fondazione Theodora, che cosa significa?  

Significa 30 anni di molto più che sorrisi, significa aver regalato oltre 35.000 emozioni ogni anno moltiplicate per 30 anni a tanti bambini e le loro famiglie. Considerate che veramente ogni anno noi incontriamo oltre 35.000 bambini e 105.000 familiari offrendo un momento unico di evasione dalla stanza di ospedale in cui il bambino non è più malato, ma torna a essere un bambino e quindi è libero di esprimere le proprie emozioni, le proprie paure riducendo così i livelli di ansia e di stress migliorando anche il benessere psicologico per aiutarlo ad affrontare meglio l'adegenza in ospedale

Quale è effettivamente il comportamento che voi adottate nei confronti di questi bambini?

Ci muoviamo con molta professionalità per cui il punto di partenza è la formazione dei nostri dottor sogni che sono artisti professionisti tutti assunti e specificamente formati dalla fondazione per intervenire in situazioni di grande fragilità, in reparti di alta complessità pediatrica con un intervento basato principalmente sull'ascolto e sull'empatia per creare appunto la relazione con il bambino

Trent'anni sono tanti, quale è il ricordo a cui è più affezionata?

Anche se non sono qui da trent'anni pensando alla mia esperienza come consigliere il ricordo a cui sono più legata è la prima visita. La mia prima visita è stata all'istituto dei tumori nel reparto di oncologia pediatrica e devo dire che nel momento in cui ho visto questo bambino in attesa della visita del suo dottor sogni, sentirlo sorridere quando è arrivato, sentire un momento di gioia in quel reparto è stato il regalo più bello che io abbia ricevuto da Theodora

Gli obiettivi per i prossimi trent'anni?

Sicuramente ci sono e questo è già un buon punto di partenza perché noi, anche oggi in questo contesto così complesso, vogliamo comunque guardare al futuro con entusiasmo puntando molto su una formazione specifica e con un lavoro sempre più in sinergia con il personale ospedaliero per offrire un servizio sempre più integrato in un concetto di cura a 360 gradi del piccolo paziente  

Quali sono le caratteristiche dei nostri dottori dei sogni?

I dottori sogni sono intanto delle persone speciali perché indubbiamente già scegliere di fare questa professione comporta una scelta di vita, una formazione artistica di partenza che viene poi modulata e costruita dalla fondazione con un percorso di formazione sia in Italia, sia all'estero per ottenere una sorta di certificato come un timbro di qualità che consente al dottor sogni anche individualmente di entrare in relazione con bambini gravemente malati

Noi lavoriamo anche negli hospice pediatrici, accompagniamo i bambini in sala preparatoria, quindi abbiamo un ruolo importante nell'ambito del percorso di cura di questi bambini e per farlo bisogna avere una professionalità assolutamente mirata al sostegno delle emozioni e quindi ascolto ed empatia. Queste sono le caratteristiche principali direi

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