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Murano (Eataly): "Attraverso Eataly alla radice vogliamo dare piena visibilità ai valori del nostro brand e dei prodotti che portano il nostro marchio"

Il Giornale d'Italia ha intervistato l'Head of Sustainability di Eataly durante la presentazione dell'iniziativa Eataly alla radice: "La riduzione dei consumi idrici e l'area di impatto identità rappresentano l'impegno della filiera a mantenere e rigenerare nel tempo un rapporto tra prodotto, territorio e tradizioni produttive.

15 Ottobre 2025

Chiara Murano, Head of Sustainability di Eataly, è stata intervistata da Il Giornale d'Italia durante la presentazione del progetto Eataly alla Radice, dichiarando che l'iniziativa, frutto di oltre un anno di lavoro, si fonda su un disciplinare tecnico articolato in quattro aree di impatto:terra, clima, acqua e identità e coinvolge partner come Slow Food, l’Università degli Studi di Palermo e RINA. 

Ci racconti questa iniziativa

Questa iniziativa ci riempie di orgoglio. Stiamo lavorando al progetto da oltre un anno. È un'iniziativa attraverso la quale vogliamo dare piena visibilità ai valori del nostro brand e ai valori dei nostri prodotti a marchio Eataly. Il cuore del progetto è il disciplinare tecnico di filiera Eataly alla radice, che si struttura su quattro aree di impatto terra, clima, acqua e identità. Nell'area di Impatto Terra raccontiamo tutti i requisiti che per noi sono importanti e che rappresentano l'impegno delle aziende agricole che hanno scelto di aderire al progetto. Nell'area di Impatto Clima raccontiamo l'impegno alla riduzione dei consumi di energia e delle emissioni, su cui abbiamo chiesto impegni precisi nell'area di Impatto acqua. La riduzione dei consumi idrici e l'area di Impatto Identità, invece, rappresenta l'impegno della filiera a mantenere, conservare e rigenerare nel tempo un rapporto tra prodotto e territorio e cultura e tradizioni produttive. Abbiamo dei partner importanti su questo progetto che sono Slow Food, che ha sviluppato l'etichetta narrante, che è uno strumento che serve per raccontare in modo trasparente e strutturato il valore della filiera. Abbiamo l'Università degli Studi di Palermo, che ci ha supportati nel coordinamento scientifico e nell'identificare i requisiti del disciplinare tecnico. Abbiamo poi scelto di avere al fianco un organismo di certificazione come RINA, che ha validato i requisiti tecnici contenuti nel disciplinare e ha poi fatto attività di verifica in campo presso tutti gli attori della filiera per attestare il rispetto di questi requisiti. Siamo davvero orgogliosi di questo progetto e non vediamo l'ora di estenderlo ad altre categorie.

Cosa differenzia i prodotti "Eataly alla radice" dagli altri prodotti Eataly?

C'è un impegno di tutta la filiera al miglioramento. Gli agricoltori, quindi la fase di produzione primaria,  hanno scelto di aderire al progetto e hanno scelto di rispettare i principi di agroecologia e di fare sempre meglio: rotazioni colturali sovescio con leguminose, fasce ecologiche con una percentuale di incremento superiore a quanto previsto dalla politica agricola comunitaria e specie mellifere per favorire la biodiversità. Insomma, pratiche di agroecologia. Le aziende della trasformazione, invece, si impegnano alla riduzione dei consumi di energia con un impegno preciso del 5% anno dopo anno della riduzione delle emissioni climalteranti, di una riduzione dei consumi idrici e si impegnano a mantenere un rapporto sempre più vivo con il territorio e con le comunità.

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