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Valerii (Censis): “Solo 1 piccola impresa su 2 conosce le comunità energetiche: serve un partner per affrontare la decarbonizzazione”

Nell'intervista rilasciata a Il Giornale d'Italia il Consigliere delegato del Censis ha parlato delle PMI evidenziando le loro difficoltà nel sostenere i costi della transazione energetica

08 Ottobre 2025

Il quinto Rapporto Edison-Censis, è il frutto della partnership tra il colosso energetico e l’istituto di ricerca. Un osservatorio che, anno dopo anno, fotografa l’evoluzione del rapporto tra cittadini e imprese con il mercato dell’energia. Massimiliano Valerii, Consigliere delegato del Censis, in occasione della presentazione del report ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia.

La partnership tra Censi ed Edison. In cosa consiste?

Questo è il 5º rapporto annuale che realizziamo attraverso cui abbiamo avuto una prospettiva di come sono cambiate le opinioni e i comportamenti degli italiani negli ultimi cinque anni rispetto al tema dell'energia. Cinque anni in cui potremmo dire che siamo passati dalla pandemia alla guerra, anni vorticosi in cui il tema dell'energia è stato al centro anche dei grandi cambiamenti. Il primo è stato la crescente sensibilità rispetto al tema del cambiamento climatico e quindi della sostenibilità ambientale. Quest'anno però c'è una grande differenza rispetto al passato cioè questo problema è uscito dalle priorità dell'agenda pubblica, sia se pensiamo all'amministrazione americana, infatti, Trump ha annunciato l'uscita degli Stati Uniti dagli accordi di Parigi, sia se pensiamo al Green Deal europeo. Oggi la priorità è il riarmo, quindi tutt'altro rispetto al tema della compatibilità ambientale dei processi di produzione. Però il problema della sostenibilità ambientale sta ancora lì, sul tappeto.

L'altro grande motore di cambiamento dei comportamenti è stata la pressione sui prezzi all'indomani della guerra sul confine orientale. L'impennata inflattiva, rispetto al quale la novità di quest'anno è stata l'apertura del mercato libero per le forniture domestiche di energia e gas naturale. Allora sia sul primo tema sostenibilità ambientale, sia sul secondo i prezzi si sta definendo una transizione italiana dolce, cioè non di tipo coercitivo ma si sviluppa nel cambiamento dei comportamenti dove avvengono le dinamiche tra domanda e offerta di mercato. Gli operatori stanno moltiplicando le offerte, la variabilità delle tariffe, dei servizi aggiuntivi e contribuiscono sia sul tema della sensibilità per la sostenibilità ambientale sia anche ad una mitigazione dei prezzi per le forniture domestiche

 

Transizione energetica C'è una differenza tra il costo e le difficoltà che può esserci per il privato e per le imprese?

Quest'anno ci occupiamo in particolare anche delle piccole e microimprese, un segmento importantissimo visto che numericamente sono la parte largamente preponderante del tessuto imprenditoriale italiano. Le piccole imprese che sono meno attrezzate delle grandi a gestire il problema della transizione hanno vissuto il problema della bolletta energetica quasi con ineluttabilità. Un problema come l'alta pressione fiscale, oppure il peso di una burocrazia ipertrofica e vessatoria, cioè come dei costi ineluttabili incidono sui conti economici. Loro attualmente sono il segmento che ha maggior bisogno dell'affrancamento di un partner. Da questo punto di vista, gli operatori di mercato dell'energia dalla consulenza all’installazione dovrebbero coprire tutta la problematica sia per quanto riguarda l'efficienza energetica, la razionalizzazione dei consumi intelligenti di energia, sia anche per quanto riguarda l'autoconsumo e quindi l'autoproduzione. Se pensiamo che poco meno della metà delle piccole imprese non sa oggi cosa siano le comunità energetiche rinnovabili questo ci dice che c'è un grande lavoro da fare

 

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