08 Ottobre 2025
Alessandro Fontana, Direttore Centro studi Confindustria, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia durante la 3ª edizione degli Stati Generali del mercato Food & Beverage, tenutosi al Museo dell'Alfa Romeo. L'evento ha messo in luce un aspetto chiave: sempre più consumatori spendono meno e preferiscono autogestirsi restando a casa. Il direttore ha dichiarato che: "Le famiglie alla fine tendono a spendere molto meno e a risparmiare e le imprese tendono a rinviare le scelte di investimento."
Quali sono i dati della macroeconomia nel nostro paese attualmente?
C'è un contesto molto complesso al momento perché in questo momento siamo in un mondo condizionato da dazi americani ma anche altre barriere commerciali e dalle molte guerre. Siamo col più alto numero di guerre dalla seconda guerra mondiale. Tutti questi elementi creano grande incertezza nelle famiglie e nelle imprese e questo significa, detta un po' in soldoni, che le famiglie alla fine tendono a spendere molto meno e a risparmiare e le imprese tendono a rinviare le scelte di investimento. Quindi questo fa sì che già su questo fronte della domanda ci abbiamo un rallentamento. Per giunta i dazi incidono direttamente sull'export, quindi abbiamo un rallentamento anche sull'altro fronte. Noi lo vediamo sia a livello europeo che a livello italiano. Quindi non decollano i consumi, l'export è in calo e quindi noi come stime su quest'anno stiamo all'incirca su quelle che dà il Governo, quindi una crescita del PIL del +0,5 e l'anno prossimo sarà il +0,7. Comunque una cosa abbastanza contenuta, per lo più in linea con quella che è la dinamica europea se escludiamo alcuni Paesi che vanno incidentalmente il meglio, l'Irlanda ad esempio che ha un un caso particolare, assolutamente una crescita temporanea e la Spagna invece che ha una crescita più decisa della nostra. Il problema nostro è che i nostri tre mercati principali che sono Germania Francia e Stati Uniti sono tutti e tre molto rallentati perché la Germania viene da due anni di recessione, quest'anno anche non sta andando benissimo, la Francia vedete le difficoltà politiche che ha, per giunta ha un debito pubblico elevatissimo quindi non è che abbiamo delle prospettive straordinarie sia per quest'anno che per il prossimo. Anche i consumi, la crescita sarà abbastanza rallentata nonostante il reddito disponibile delle famiglie stia crescendo.
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