06 Ottobre 2025
Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile di Milano, è stata intervistata da il Giornale d'Italia durante il Report dell’Osservatorio SUNRISE, dichiarando che l'iniziativa presentata anticipa un vero e proprio salone del design previsto per il prossimo anno e che unisce business e scambio culturale, coinvolgendo università e comunità locali per raccontare la storia e il valore del design italiano in dialogo con quello saudita.
Come nasce l'iniziativa e quali sono gli obiettivi futuri?
L'iniziativa nasce dall'intuizione di un mercato molto importante e in grandissimo sviluppo, quello dell'Arabia Saudita, che è anche un crocevia per tutta l'area del Golfo e non solo. Nasce dopo due anni di lavoro con il supporto del Ministero degli Esteri e del Ministero saudita per la Cultura. La divisione dell'architettura, coinvolgerà più di 30 aziende, le migliori aziende italiane del design all'interno del distretto finanziario, con un grande evento che è in realtà l'anticipazione di un salone vero e proprio che si terrà l'anno prossimo sempre a Riad
E come avete scelto queste 30 aziende che parteciperanno?
In realtà è stata una open call alle aziende che partecipano al Salone del Mobile, quelle che ovviamente hanno magari già una presenza in Arabia Saudita o la capacità anche di rispondere alle sollecitazioni di un mercato in forte sviluppo, oltre che molto sfidante. È un mercato che offre delle possibilità più che sul mondo del retail, quindi sulla vendita ai privati, sul mondo del contract e dei grandi, grandissimi progetti. Quindi molto interessante per le aziende italiane che sono capaci di affrontare questo tipo di mercato.
Per realizzare un'iniziativa del genere, che è ovviamente un'iniziativa tutta italiana, come e quali sono stati i cambiamenti da dover apportare per poterla realizzare in un Paese con un'altra cultura?
Iniziamo con un evento quindi non con una fiera vera e propria. Il format dell'esibizione nasce anche dalla relazione dal dialogo con il Ministero della cultura e dell'architettura, dal comprendere quali sono le tipologie di prodotto che possono essere più interessanti per questo mercato e poi soprattutto nella decisione di affiancare alla dimensione del business e quindi il facilitare le aziende nell' incontrare gli interlocutori corretti insieme alla dimensione culturale, lo scambio culturale per cui avremo un programma pubblico aperto a tutti gli abitanti di Riyadh, anche in collaborazione con le locali università, al fine di raccontare la storia del design in relazione con la comunità del design locale. Si tratta di un progetto da una doppia anima
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