19 Settembre 2025
Mariavittoria Rava, Presidente della Fondazione Francesca Rava, in occasione dell'evento di presentazione del Concerto organizzato il 1° ottobre dalla Fondazione Rava presso il Duomo di Milano ha dichiarato:
“La caratteristica di fondazione Francesca Rava e l’umiltà però è anche vero che guardandoci indietro siamo diventati una realtà di riferimento italiano e internazionale a livello umanitario, questo è potuto avvenire perché facciamo tutto con grande amore, impegno, passione, professionalità e, soprattutto, anche tanto sudore, sacrifici e non lo facciamo da soli. Ne è un esempio questo concerto, così corale insieme a tanti artisti che ci sostengono perché ci vogliono bene e sono stati con me personalmente in Haiti, nel centro Italia per ricostruire le scuole nel terremoto. È stato possibile grazie all’aiuto di tanti amici e aziende che ci supportano, perché da 25 anni hanno creduto in noi anche quando non ci conosceva nessuno. Hanno continuato a fare progetti insieme ai loro dipendenti di volontariato aziendale, di sostenibilità per portare avanti i nostri progetti, credendo nei nostri valori, in valori reciproci, quelli della responsabilità verso il mondo in cui viviamo e soprattutto verso i bambini, la nuova generazione”.
La responsabilità a cui siamo chiamati tutti anche davanti alle immagini strazianti che arrivano da Gaza.
"Assolutamente sì. Possiamo dire che la Fondazione Francesca Rava ha la coscienza a posto. Ci tengo tantissimo a questo punto e lo dico sempre ai nostri donatori che ci spingono sempre a fare di più. E grazie alla partnership con la marina militare italiana e con tante aziende che ci sostengono noi siamo stati veramente tra i primi ad essere in questo luogo martoriatissimo: Gaza con medici volontari sulla nave Vulcano per prestare soccorso ai bambini feriti e poi soprattutto abbiamo mandato due panetterie per fornire cibo perché sappiamo benissimo quale è il problema. Purtroppo si muore di fame e volevamo creare così, come abbiamo imparato in Haiti e nelle altre emergenze, una fonte continua di sostentamento per questo abbiamo mandato il nostro Marco Randon, il panettiere che andò ad Haiti nel terremoto, con un interprete. Hanno fatto dei tutorial nella lingua locale e hanno insegnato a fare il pane secondo le ricette locali e tuttora stiamo continuando ad aiutare, anche se non si possono fare paragoni un olocausto simile ma silenzioso si sta consumando in Haiti. Ed è proprio ad Haiti che noi vogliamo rivolgere l’attenzione con questo evento del 25º in Duomo perché di Haiti non ne parla nessuno, noi abbiamo un ospedale pediatrico che non ha mai chiuso le sue porte e salva 80.000 bambini l’anno, abbiamo 16 scuole di strada per migliaia di bambini, una casa per bambini disabili. Insomma, il nostro impegno è enorme ma non se ne parla abbastanza e quindi il nostro cuore vuole essere lì dove magari le persone non donano facilmente perché è più semplice che siano sensibilizzati dai media su Gaza o l’Ucraina, dove siamo anche lì ma ad oggi il nostro appello è: ricordatevi che esiste Haiti."
State festeggiando i 25 anni della Fondazione, un traguardo molto importante. Quali sono gli obbiettivi per i prossimi 25 anni?
"L’obiettivo della fondazione Francesca Rava è di mantenere lo stesso spirito del primo giorno lo stesso spirito di serietà, efficienza, trasparenza, amore e responsabilità. Per noi non è un lavoro è una missione e quindi il nostro compito deve rimanere quello di ascoltare i bisogni, rimboccarci le maniche e correre in ogni emergenza umanitaria che colpisce i bambini e le famiglie in tutto il mondo, come abbiamo fatto fino ad oggi, gettando il cuore tra l’ostacolo e cercando di essere un riferimento di integrità e di serietà nel mondo del non profit che sempre di più le nuove generazioni chiedono. Chiedono verità, chiedono di venire a vedere con i loro occhi, chiedono di essere volontari e di essere coinvolti. Spesso diventa un’esperienza e quindi perché non proporre per i prossimi 25 anni l’esperienza di fare del bene insieme a noi."
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