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Crolla (AmCham): "Nessuna grande preoccupazione per l'inchiesta urbanistica, Milano è una locomotiva italiana"

Intervento di Simone Crolla, Consigliere Delegato della American Chamber of Commerce in Italy: "L'americano è un turista d'affari, un investitore; anche il MEF dovrebbe avere uffici nel centro milanese"

28 Luglio 2025

Simone Crolla, Consigliere Delegato di AmCham in occasione dell'evento Milano Futura ha dichiarato:

Cosa cercano a Milano gli stranieri, cosa vorrebbero che non hanno?

"Se parliamo di turismo, quello americano (che affolla questi ambienti) sicuramente è cresciuto tantissimo: sono milioni i turisti americani che passano da Milano e, come qualsiasi altro turista, porta benessere e ricchezza, frequenta le vie dove c'è qualcosa da vedere, cerca la bellezza della città. Il turista americano è però più un turista d'affari: collaborando anche con la Veneranda Fabbrica del Duomo, mi accorgo che vengono a Milano dagli Stati Uniti delegazioni divise, per fiere, incontri, per one-to-one... passano poi all'interno del Duomo di Milano, ne vedono la bellezza, e una volta tornati in America scoprono la cosiddetta 501(c)(3) della Cattedrale, ovvero la struttura fiscale americana che consente di donare e di detrarre tutto quello che si dona dalla dichiarazione delle tasse, devolvendola al Duomo. Quindi sono tantissimi gli aspetti positivi nel trovare una città bellissima e forse non così ben manutenuta".

Cosa chiedete voi a un'ipotetica nuova amministrazione?

"Si parla ovviamente dell'investitore statunitense: come sapete, la zona metropolitana di Milano ospita molte multinazionali americane che danno l'opportunità ai lavoratori di conseguire carriere internazionali. Molti dei nostri figli, dopo l'università, iniziano a lavorare in queste aziende: la possibilità da loro offerta sono carriere che altrimenti non avrebbero. L'investitore americano cerca la certezza, come ci voleva certezza dopo un'asserita guerra commerciale tra Stati Uniti ed Europa, e adesso finalmente con la definizione di una percentuale che, nonostante possa essere urtante, è un dato sicuro. Quello che è successo a Milano in queste settimane, con tutte le inchieste emerse, sicuramente è un colpo alla nostra credibilità, anche perché i fondi americani che investono in questa città non appartengono a persone malevoli, che hanno intenzione di commettere atti illegali, ma a pompieri, a insegnanti americani che confluiscono all'interno di fondi che poi investiti in operazioni anche immobiliari, soprattutto in questa città. Ormai Milano è più di altre città europee, attrae e sottrae; sottrae perché si crea una frattura dovuta alla ricchezza di investimenti per la città. È una locomotiva d'Italia se, anche gli investitori stranieri, in particolare quelli americani da me osservati, arrivano e cominciano poi la penetrazione nel nostro Paese portando però benessere a beneficio di tutta la comunità, non di pochi".

Quanto siete preoccupati dall'inchiesta, che Milano si fermi? La maggioranza in Comune ha detto a Sala di fermarsi

"Non c'è una grande preoccupazione, ovviamente gli investitori che devono movimentare i soldi cominciano a guardare altrove. Milano rappresenta però il 10% del PIL di questo Paese: con l'area metropolitana si parla di quasi 400 miliardi di euro di fatturato. Non c'è un paragone in Europa in una città non capitale. Monaco, a esempio, ha come percentuale del fatturato tedesco il 6%. Se Milano si ferma o rallenta, il problema è nazionale: gli investitori internazionali guardano a Milano come la loro destinazione principale. Ce lo siamo sempre detti, anche all'epoca dell'Expo: Milano era 'the place to be', e continua a essere così. Dobbiamo superare questa fase, l'investitore americano è molto prudente".

Come vede la CONSOB?

"È molto intelligente, ci sono tante agenzie nazionali o internazionali che dovrebbero essere portate a Milano. Anche il MEF dovrebbe avere degli uffici centrali a Milano; è vero, all'estero succede nelle città capitali ma è qui che gli Stati Uniti vedono i più importanti fondi di private equity, le banche americane. Da tenere in considerazione che la banca più grande al mondo, aperta dall'America, è stata fondata da un italiano".

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