08 Luglio 2025
Enrico San Pietro, Group Insurance General Manager di Unipol, in occasione dell'evento "Mobilità Urbana: progettare la sicurezza" di The Urban Mobility Council, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
In che modo agisce Unipol per migliorare la sicurezza stradale?
"L'impegno di Unipol per la sicurezza stradale è attivo da oltre 30 anni. Adesso Unipol promuove corsi di sicurezza stradale anche nelle scuole, per sensibilizzare anche i più giovani su questo tema. Naturalmente, il nostro lavoro ci porta a vedere lo sviluppo della sicurezza stradale come un elemento portante per ridurre l'impatto sociale della sinistralità (ma anche l'impatto economico, che oggi è stimato in circa 18 miliardi di euro all'anno). Tutto questo ci ha portato a mettere a disposizione di università prestigiose come la MIT o il Politecnico di Milano, tutti i dati che raccogliamo attraverso i nostri dispositivi telematici, e green box. Ciò ha permesso di dare un contributo collettivo alla comprensione dei livelli di pericolosità delle infrastrutture, strade, piazze, incroci e ad avere delle informazioni importanti per le amministrazioni pubbliche, in modo che possano intervenire migliorando la sicurezza di tutti."
Come descriverebbe l'impatto di RoadSafeAI sulla gestione del rischio Unipol?
"Questa importante attività di ricerca ha permesso di mettere in luce le caratteristiche delle strade che portano con sé un livello maggiore o minore di rischio. Si tratta quindi di una ricerca fatta con una finalità di utilità pubblica. Tale ricerca presenta, in ogni modo, il pregio di arricchire le informazioni a nostra disposizione per poter comprendere sempre meglio il rischio (e quindi le zone in cui circola un'autovettura, per quanto concerne la loro infrastruttura stradale, gli incroci, le piazze e altri elementi del tessuto stradale che possono essere più o meno pericolosi). Ciò è utile anche nel nostro lavoro di assicuratore."
Che ruolo ha avuto la scatola nera nel progetto di ricerca con il Politecnico?
"La nostra UNI Box Green Box, come preferiamo chiamarla oggi è alla base dei dati che hanno permesso la ricerca del Politecnico. Noi abbiamo sviluppato, a partire dal 2003, le prime soluzioni di abbinamento di una polizza assicurativa a un dispositivo telematico. Dopo due anni di ricerca, nel 2005 abbiamo lanciato il primo prodotto che premia una assicurato in funzione delle percorrenze e dello stile di guida. E oggi, dopo oltre vent'anni, abbiamo una leadership riconosciuta come compagnia (ma oserei dire anche come Paese). L'Italia è il Paese in cui la telematica applicata all'assicurazione ha avuto la diffusione maggiore. Tutto ciò, oggi, costituisce un grande patrimonio di dati ed informazioni, affinché l'analisi di tali dati con l'intelligenza artificiale dia anche nuove indicazioni e idee per migliorare la sicurezza stradale a beneficio di tutti."
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