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Deledda (CRIF): "Componente green contribuisce alla crescita del credito alla famiglia; immobili di alta classe energetica raggiungono il 16% del totale dei mutui ipotecari del 2025"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Antonio Deledda, Executive Director di CRIF: "Quest'anno l'Osservatorio ci permette di registrare una forte crescita sul credito alle famiglie: nei primi mesi del 2025 un +50% di flussi erogati; la crescita è trainata dal credito al consumo"

25 Giugno 2025

Antonio Deledda, Executive Director di CRIF, in occasione della 58^ edizione dell'Osservatorio Credito al Dettaglio, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia. 

Quali ritiene siano le informazioni più significative emerse dall'Osservatorio nell'ultimo anno?

"Quest'anno l'Osservatorio ci permette di registrare, innanzitutto, un 2024 di forte crescita sul credito alle famiglie. Tale crescita è tendenzialmente trainata dal credito al consumo e anche da quelli che sono stati i rimbalzi di fine anno sul mondo immobiliare. Credito al consumo dove, chiaramente, la fanno da padrone prestiti personali e finalizzati su beni durevoli, dove le immatricolazioni sul mondo auto sono cresciute nel corso del '24 e di conseguenza è cresciuto anche il comparto del finanziato. Sul mondo immobiliare abbiamo registrato -grazie alla politica monetaria espansiva avviata nel corso del '24 e confermata nei primi mesi del '25- un piano di rilancio del credito alle famiglie volto all'acquisto di immobili, dove nei primi tre mesi dell'anno abbiamo registrato un +50% di flussi erogati. Prestiti di credito alle famiglie e di credito al consumo, tendenzialmente crescono come crescevano nel 2024, ovverosia tendenzialmente del 7% (adesso siamo intorno al 5%, 5,5%. L'unica differenza rispetto all'anno scorso è che c'è un po' di calo sul mondo dei beni durevoli. Banalmente, una contrazione del comparto auto che si sta, in un qualche modo, riflettendo su minori impieghi fatti sul credito al consumo, ma complessivamente è un mercato che sta crescendo molto bene".

Quanto è impattante il tema della sostenibilità nelle scelte economiche delle famiglie?

"La sostenibilità è diventata una variabile importante nelle scelte delle famiglie. Questo vale sia per i finanziamenti (quindi credito al consumo e acquisto di beni a essi connessi) sia prestiti personali per la ristrutturazione di un immobile, sia per quanto riguarda l'acquisto degli immobili stessi. Pensiamo, ad esempio, all'acquisto della casa o gli immobili di classe energetica elevata, quindi di classe energetica A o B, quindi efficiente. A oggi rappresentano due punti percentuali in più rispetto all'anno precedente, addirittura quattro punti percentuali in più rispetto a due anni fa; quindi, oggi tendenzialmente il 16% degli immobili viene finanziato e sono immobili di classe A o di classe B. E' aumentata anche l'incidenza su tutto quello che è il credito al consumo per la casa, come ad esempio per quanto riguarda i prestiti o l'acquisto di beni legati all'efficientamento energetico (quindi pompe di calore climatizzatori caldaie) e anche sulla componente, chiaramente, auto. Quindi possiamo affermare che oggi la componente green è una componente che sta, in qualche modo, contribuendo in maniera forte alla crescita di quello che è il credito alla famiglia...sul mondo, secondo me, del credito al consumo, che incide circa del 20% per quanto riguarda i prestiti volti alla casa, sul mondo dell'immobiliare, come dicevo prima, ormai immobili di alta classe energetica hanno raggiunto il 16% del totale dei mutui ipotecari che vediamo registrare durante il 2025".

In una situazione geopolitica così incerta nota più paura o più necessità di tutelarsi con scelte più prudenti anche sul fronte del credito?

"Secondo me la situazione geopolitica che noi oggi osserviamo è talmente mutevole che, tutto sommato abbiamo, in qualche modo, sviluppato un fattore di resilienza molto importante questo. E ciò si traduce nel lato del sistema finanziario o delle politiche tendenzialmente più conservative ma definibili semplicemente sane. Questo ha portato a registrare dei tassi di default estremamente bassi (ormai siamo tassi minimi sul mondo ipotecario, parliamo di meno dello zero 5%). Questo si riflette anche sul comportamento delle famiglie che, tendenzialmente, stanno facendo delle scelte più sane. E' anche vero che il clima di fiducia è buono. I consumi, seppur bassi, sono comunque  in crescita. C'è una ripresa importante. Quest'anno i salari sono cresciuti del 3,8% rispetto ad un'inflazione che si posiziona chiaramente sotto il 2%. Di conseguenza, ciò vuol dire che il potere d'acquisto è cresciuto. Chiaramente abbiamo perso negli anni parte di questo potere d'acquisto, ma la fiducia legata alla ripresa dello stesso sta portando la popolazione a scelte di crescita, di sviluppo, di investimento sane, perché il rischio conferma che queste sono tutte scelte corrette o, comunque, a basso rischio".

 

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