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Galli (Museo Nazionale Scienza e Tecnologia): "Diffondiamo cultura scientifica e responsabilità civile; puntiamo su giovani e visitatori internazionali"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale Museo Nazionale Scienza e Tecnologia: "Il recupero e la restituzione di beni alla collettività rafforzano il nostro impegno sociale e il valore istituzionale del Museo"

17 Giugno 2025

Fiorenzo Marco Galli, Direttore Generale Museo Nazionale Scienza e Tecnologiain occasione dell' esposizione delle tre automobili storiche Bisiluro DaMolNar, Alfa Romeo 8C 2300 e Bianchi 8HP, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Questa esposizione coinvolge anche dei beni che sono stati restituiti alla collettività, quanto conta per il ruolo civile e istituzionale del Museo quello che è stato donato dalla Procura di Milano a voi?

"È un impegno significativo quello che il Museo assume nei confronti della società. La nostra missione principale è la diffusione della cultura scientifica e della cosiddetta "cittadinanza scientifica". Ma la parola "cittadinanza" viene prima di "scientifica", e questo implica anche un’attenzione attiva verso i valori della legalità e della responsabilità civile. Essere stati coinvolti nella fase conclusiva del recupero e della restituzione alla collettività di un oggetto così importante e prezioso è motivo di grande orgoglio. È un riconoscimento che ci conferma nel nostro ruolo di soggetto attivo nella società, capace di promuovere cultura ma anche valori civili fondamentali."

Parlando della situazione geopolitica in cui ci troviamo oggi, quali iniziative state sviluppando e avete in mente per il vicino futuro per rendere il Museo sempre più accessibile ai giovani e ad un pubblico straniero?

"Siamo già in una posizione solida da questo punto di vista: nel 2024, il 53% dei nostri visitatori, su un totale di circa 600.000, proviene dall’estero. Questo dimostra la nostra vocazione internazionale e la nostra capacità di attrarre pubblici molto diversi. Abbiamo strumenti pensati proprio per l’accoglienza internazionale, come i QR code all’ingresso che offrono una guida al Museo in otto lingue. Ma il nostro impegno va oltre. Sono ormai 24 anni che opero qui come direttore, e sin dall’inizio abbiamo costruito una rete di relazioni con istituzioni culturali in tutto il mondo. Questo ci ha permesso di scambiare le cosiddette best practices e collaborare su progetti comuni, rafforzando una rete globale di dialogo e confronto. Il nostro pubblico è vario non solo per provenienza geografica, ma anche per età, formazione e interessi. Abbiamo bambini, ragazzi, famiglie, scuole. L’ultima novità è uno spazio laboratoriale dedicato ai bambini dai 3 ai 6 anni: un’età delicata, in cui avviene l’imprinting iniziale verso il sapere. In queste attività, la nazionalità conta poco: ciò che conta è la possibilità di vedere bambini con origini diverse giocare, scoprire e imparare insieme. È anche questa una bella storia di vita e di condivisione, che il Museo è orgoglioso di promuovere."

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