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Chiaramonti (Politecnico di Torino): "Oggi usiamo materie prime zuccherine e lipidiche, ma lavoriamo per convertire anche lignocellulosa e residui in carburanti"

Il Giornale d'Italia ha intervistato David Chiaramonti, Professore di Economia dell'Energia e di Bioeconomia presso il Politecnico di Torino: "La competitività dipende dalle politiche e da come valorizziamo non solo il carburante ma anche i prodotti con carbonio biogenico"

05 Giugno 2025

David Chiaramonti, Professore di Economia dell'Energia e di Bioeconomia presso il Politecnico di Torino, in occasione dell’evento di Enilive “La strada per la decarbonizzazione della mobilità passa da qui”, tappa a Roma del Tour d’Europe è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.  

Quali sono le principali materie prime rinnovabili più promettenti per la produzione di carburanti sostenibili?

"Oggi attingiamo essenzialmente a materie prime di origine zuccherina e lipidica, mentre ormai da tanti anni stiamo lavorando come ricerca ma anche come innovazione industriale per la conversione di materie prime residuali o lignocellulosa, non necessariamente residuali, sempre in combustibili alternativi. Ovviamente il grado di maturità delle tecnologie è diverso nel caso delle linee di cellulosa che o dei rifiuti, per esempio, abbiamo ancora un tratto di strada talvolta maggiore talvolta siamo più vicini, ma comunque un tratto di strada da percorrere per poter arrivare alla piena commercializzazione. Nel caso invece delle altre materie, gli impianti sono assolutamente in grado di fornire i volumi che vengono richiesti oggi."

E dal punto di vista economico i biocarburanti possono essere davvero competitivi rispetto ai carburanti fossili?

Questa è una è una domanda abbastanza complessa, nel senso che la competitività economica nel settore dell'energia dipende essenzialmente dalle politiche. Ad esempio qual è la politica che si applica ai combustibili fossili con i quali ci confrontiamo e come ad esempio valorizziamo non solo il prodotto principale quindi il carburante ma ad esempio tutti quei prodotti che contengono carbonio biogenico. Quindi, a seconda della valorizzazione che diamo a questo carbonio e in questo momento è in corso di revisione anzi nel 2026, per la precisione la direttiva Emission Trading Scream, che ad esempio è uno dei meccanismi che affronta esattamente questo tema,  la competitività può migliorare o essere più critica. Diciamo comunque che i biocombustibili sostenibili sono già utilizzati in grandissimi quantitativi in tutto il mondo. Penso all' etanolo da canna da zucchero in Brasile al biometano in Italia. Quindi partiamo già da una base di competitività esistente molto ampia, poi man mano che le tecnologie si sviluppano si possono magari ottenere dei risultati di miglioramento che è quello che pensiamo che avverrà, grazie alla diversa tipologia di materia prima che andiamo a produrre o ai prodotti che derivano da questi processi. E' tutto molto connesso allo sviluppo delle politiche che sono sia quelle europee, penso appunto al trasporto stradale per esempio, sia quelle internazionali penso al trasporto marittimo, trasporto aereo ,che stanno sotto ICAO International Civil Aviation Organisation o IMO,  International Maritime Organisation, quindi devono anche essere in qualche modo armonizzate le due.

 

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