27 Maggio 2025
Paolo Lugiato, Direttore generale di Auditel in occasionela della presentazione del Primo Rapporto Auditel-IPSOS sulle famiglie italiane è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
In che modo i dati Auditel confermano che la tv resta sempre centrale nella spinta alla digitalizzazione nelle famiglie italiane?
"I consumi di televisione in Italia negli ultimi anni sono o aumentati o rimasti costanti, per cui noi parliamo di televisione ormai resiliente perché, diversamente da altri paesi europei, in altre parti del mondo i contenuti televisivi continuano a essere molto visti dalla popolazione italiana. Il digitale, che ormai rappresenta il 3% circa del tempo visualizzato sul grande schermo, la fa e sempre in maggiore crescita. Il fatto che oggi i nostri broadcaster abbiano un'offerta, come il caso di RAI che ha delle teche molto profonde con dei contenuti di alta qualità, consentono di raggiungere in digitale sia una popolazione più agèe, anche se oggi abbiamo scoperto ancora molto attiva la popolazione più giovane, per cui direi che senz'altro i broadcaster stanno comunque trainando attraverso la loro offerta, la digitalizzazione del nostro Paese."
Quali sono i falsi miti che questo rapporto contribuisce a sfatare rispetto al pubblico televisivo anziano?
"Oggi abbiamo imparato che quello che per anni ci siamo sentiti dire, cioè che gli anziani sono la popolazione italiana a partire da 65 anni, in realtà non è più così, e non è più così perché i sessantacinquenni di oggi sono coloro che avevano 40 anni quando è stato lanciato l'iPhone, quando è arrivato Instagram in Italia, quando il processo di digitalizzazione ha cominciato a investire il nostro Paese, quindi oggi sono in tutto e per tutto pronti per fruire di contenuti digitali. Hanno comunque un ottimo potere di spesa e poi, soprattutto, hanno tanto tempo disponibile, il che li rende particolarmente un target pregiato sia per gli editori televisivi che per i loro investitori pubblicitari. A questo aggiungiamo che il progressivo diffondersi della smart tv e quindi della tv connessa, che oggi sta prendendo anche la popolazione più agée, è un veicolo per la trasmissione dei contenuti digitali dei nostri editori. Per cui i nostri editori vedranno crescere proporzionalmente nel tempo la visualizzazione di loro contenuti digitali."
Come crede che cambieranno le metriche e i modelli di rilevazione in un contesto che è sempre più verso la digitalizzazione?
"Auditel si è preparata da anni ormai a questo nuovo contesto. Dal 2019 misuriamo i contenuti digital su tutti gli schermi, quindi sia sulla smart tv che su tutti second screen, parlo di smartphone, tablet, pc e console, e da dicembre 2024 pubblica i dati della total audience. Che cos'è la total audience? Non è null'altro che la somma della visualizzazione su digitale terrestre e satellitare, sommata alla visualizzazione dei contenuti digital sulle principali metriche. Per cui oggi Auditel è già pronta a dare ai giornalisti e al pubblico dei professionisti del settore, i centri media e gli investitori pubblicitari dei dati che comprendono sia la tv tradizionale che il mondo digital. Stiamo comunque lavorando a nuovi sviluppi, e a breve nel corso di di quest'anno potremo avere i primi dati di cosiddetta total campaign, ovvero dei dati che consolidano le visualizzazioni delle campagne pubblicitarie degli investitori sia sul mezzo televisivo tradizionale che sulla tv digitale. A questo si sommeranno poi nel tempo anche gli altri mezzi, la vera total campaign è la possibilità di avere un risultato di una campagna anche su altri mezzi che possono essere il mondo dell'outdoor, il mondo della radio e così via."
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