17 Maggio 2025
Il Giornale d'Italia ha intervistato Valerio De Molli, Managing Partner & CEO di The European House – Ambrosetti e TEHA Group, a margine della due giorni "Verso Sud: la strategia europea per una nuova stagione geopolitica, economica e socio-culturale del Mediterraneo" che si è svolta al Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento (Na).
"Lo scenario negli ultimi dodici mesi è stato sconvolto da quello che possiamo definire in modo semplificato la Trumponomix: è partito un uragano geopolitico e geoeconomico a livello globale indotto dalle politiche di braccio di ferro di Donald Trump, il presidente americano che ha debuttato con il famoso intervento di Vance alla Munich Security Conference in Europa dicendo there is a new sheriff in town e quindi da quella battuta è partito lo sceriffo: urlando, minacciando e introducendo dazi, tariffe punitive su tutto il commercio globale.
Questo sta in prima battuta mettendo in ginocchio gli Stati Uniti stessi perché il dollaro si è indebolito, perché la Fed ha smesso di abbassare i tassi, quindi creando oltretutto difficoltà e danni alle realtà americane sovra-indebitate, facendo venire meno la fiducia degli investitori sui mercati americani e quindi creando una negatività di immagine e di reputazione degli Stati Uniti stessi.
Dall'altro lato ha messo a rischio molte industrie esportative e l'Italia è tra i campioni dell'export e il Mezzogiorno d'Italia in questo quadro dice la sua in modo importante".
"In prospettiva ci sono dei fattori di preoccupazione, ma l'analisi che il primo think tank e prima società di consulenza strategica italiana ha realizzato a proposito dell'impatto di questi dazi dimostra che il nostro è un ecosistema industriale molto resiliente, che la domanda dei prodotti manifatturieri del nostro Paese è molto anelastica e quindi non abbiamo il sentimento di un impatto troppo negativo di questa politica sulle tariffe.
Anzi potremmo anche guadagnare quote di mercato nella competizione internazionale, visto che altri grandi Paesi molto concorrenti nostri come Germania e Francia avranno le stesse tariffe negative ma altri ancora come Cina e Giappone le avranno pure più alte".
Quindi diciamo siamo confidenti in una ripresa e dall'indicatore che Thea sviluppa rispetto alla competitività dei 55 paesi del Mediterraneo allargato - che, lo ricordo, rappresentano 1miliardo e 300mila persone e 13 trilioni di dollari di prodotto interno lordo, è un mega mercato che dà grandi opportunità - il Sud è al centro magnetico di questo indirizzo futuro"
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