16 Maggio 2025
Flavio Cattaneo, Amministratore delegato di Enel, in occasione di Investopia Europe 3rd Edition ha dichiarato:
"Il prezzo è determinato da un mercato che si basa sul costo marginale, legato al prezzo del gas. Per generare un megawatt di energia servono circa due metri cubi equivalenti di gas, quindi se il gas costa 37€, il costo della generazione sale a circa 74€. A questo si aggiungono 23€ per i certificati ETS di CO2 imposti dall’Europa. Vogliamo poi aggiungere un minimo di costi fissi, pari a circa 108€.
Chi paga la bolletta non è soggetto al prezzo spot, perché nessun italiano — né famiglie né imprese, salvo alcune idonee come le energivore — paga il prezzo spot. A casa mia, a casa sua, e a casa di chiunque si paga una bolletta. Vediamo quindi qual è il costo effettivo della bolletta. Secondo Eurostat, il consumo medio annuo di una famiglia europea normale (circa 110-120 metri quadrati e 4 persone) è di circa 2 megawattora, e il prezzo medio tutto compreso è di 57€ al mese. In Italia il prezzo medio per lo stesso tipo di consumo è di circa 60€.
Cosa ha fatto la nostra società? Nel primo trimestre del 2025, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, abbiamo ridotto i prezzi delle bollette di oltre il 20% per i clienti residenziali e di quasi il 40% per le piccole e medie imprese. Attualmente il prezzo è già ridotto. Ho inoltre richiesto agli uffici di valutare ulteriori riduzioni: oggi esiste un’offerta a 49€, e Enel uscirà con un prezzo a 54€, cioè 3€ sotto la media europea.
È vero che Enel realizza dei margini, ma fortunatamente opera in 28 Paesi con 9 società quotate nel mondo, e questo ci permette di mantenere prezzi più bassi in Italia. Ricordo anche che in altri Paesi si paga di più rispetto all’Italia, quindi non è che lavoriamo a favore della comunità internazionale a scapito dei nostri cittadini.
Confindustria ha il compito di tutelare i propri associati, tra cui ci sono anche le imprese energivore che pagano il prezzo spot e un differenziale. Questi clienti idonei pagano il prezzo marginale ma ricevono anche contributi. Bisogna quindi guardare quanto effettivamente pagano, almeno considerando il contributo che riduce il differenziale. Grazie all’ultimo decreto bollette del Governo, il prezzo per gli energivori è contenuto a circa 80€, quindi sulla base dell’attuale prezzo spot la differenza è di 35€.
Guardando i dati europei del 2024, il differenziale per la Germania è di 28€, per la Francia di 20€ e per la Spagna di 45€, quindi in alcuni Paesi si paga di più.
Quindi, è vero che il prezzo spot per le grandi imprese energivore deve essere ulteriormente abbassato, anche se esistono imprese grandi che non sono energivore, e questo deve essere affrontato con interventi specifici che il Governo sta studiando.
Siamo convinti che il Governo troverà altre soluzioni importanti, in particolare sul fronte delle rinnovabili, per aumentare la quota di energia disponibile per tutto il sistema industriale, energivoro o meno.
Il disaccoppiamento del prezzo si realizza con contratti a lungo termine, che sono essenzialmente legati alle rinnovabili. Le rinnovabili hanno un costo di generazione più basso, e quindi il Governo sta lavorando proprio in questa direzione."
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