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Oliveti (ENPAM): "Stiamo puntando su un portafoglio a due strati, per coprire le passività e cercare performance con rischi moderati"

Il Giornale D'Italia ha intervistato Alberto Oliveti, Presidente ENPAM e Presidente Associazione degli Enti Previdenziali Privati: "In tempi di transizione, investire nei settori legati alle proprie aree professionali comporta rischi, ma anche un ritorno economico che può rilanciare il settore"

17 Aprile 2025

Alberto Oliveti, Presidente ENPAM e Presidente Associazione degli Enti Previdenziali Privatiin occasione della XII edizione del Previdenza in Tour organizzata dalla Cassa Dottori Commercialisti, è stato intervistato da Il Giornale D'Italia

Presidente Oliveti, quali sono oggi le principali direttrici di investimento per un ente previdenziale come ENPAM?

"Le direttrici di investimento per un ente come ENPAM sono orientate a garantire la continuità dei rendimenti. Ciò significa cercare investimenti che possano coniugare da un lato l'aspettativa di redditività e dall’altro un equilibrio tra il rischio assunto e il rendimento atteso. Questo è particolarmente difficile in un periodo di grande cambiamento come quello attuale, ma noi ci stiamo orientando verso un portafoglio a due strati. Il primo strato copre le passività previste, ossia quanto dovremo pagare ai nostri iscritti, sulla base delle proiezioni attuariali, ed è costituito da investimenti sicuri, come obbligazioni e private debt, che possono garantire rendimenti certi. Il secondo strato è destinato invece a cercare performance, assumendoci rischi moderati, poiché, come ente previdenziale, dobbiamo tutelare il capitale investito, visto che il nostro obiettivo finale è garantire il pagamento delle pensioni."

Cosa serve per rendere la previdenza privata più solida e sostenibile?

"Per rendere la previdenza privata più solida e sostenibile, è necessario da un lato garantire una certa regolarità e stabilità nelle normative, poiché la variabilità delle regole crea difficoltà. Dall’altro, è fondamentale che le singole casse previdenziali abbiano una certa autonomia, seguendo le migliori pratiche di mercato, pur coordinandosi tra loro. Inoltre, un sistema di vigilanza e controlli deve essere in grado di supportare questa funzione previdenziale. È chiaro che, soprattutto in tempi di volatilità e imprevedibilità dei mercati, emergono alcune difficoltà. Tuttavia, cerchiamo di confrontarci e di restare connessi per effettuare investimenti che, rispetto al passato, siano maggiormente indirizzati verso l’economia reale del nostro Paese. Infatti, se l’Italia cresce e diventa più produttiva, anche il nostro stesso ambiente professionale ne trae beneficio."

Proprio come lei ha detto i mercati sono volatili e instabili, come adatterete le scelte di asset allocation dei vostri fondi?

"È chiaro che, orientativamente, cerchiamo sempre un equilibrio tra obbligazioni e azioni, puntando a un porto sicuro nel monetario e diversificando senza però incorrere in rischi eccessivi. Credo che in questi momenti un passaggio importante sia investire in settori che siano vicini alle proprie aree professionali. Per esempio, nel nostro caso, nel mondo medico, ci orientiamo verso la 'white economy' e la 'silver economy', che sono ambiti in forte crescita. Questo tipo di investimenti comporta anche qualche rischio, ma con il vantaggio di ottenere un ritorno non solo finanziario, ma anche economico, che può attivare la professione. Un altro aspetto fondamentale per gli investimenti è essere tempestivi nel fare adattamenti e modifiche, cercando sempre investimenti che possano garantire una certa regolarità nei dividendi, nelle cedole o nelle tariffe applicate."

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