16 Aprile 2025
Lorenzo Bini Smaghi, Presidente di Société Générale, in occasione del Salone del Risparmio 2025 ha dichiarato:
"Fino ad ora, i mercati hanno sottostimato Trump. Non hanno veramente compreso le sue intenzioni. In realtà, Trump sta mettendo in atto ciò che aveva promesso, rispondendo a una visione del mondo molto precisa, anche se errata. Secondo lui, i problemi economici degli Stati Uniti derivano in gran parte dai rapporti con il resto del mondo. Il dollaro, come moneta di riserva, crea un vantaggio per gli investitori internazionali che lo acquistano, facendo salire il suo tasso di cambio. Questo rende meno competitiva l’industria americana e spinge alla delocalizzazione, con effetti soprattutto sulle industrie e i settori post-industriali. Per tornare a una situazione più favorevole, Trump ha deciso di utilizzare i dazi, come aveva promesso. Nonostante alcune sospensioni temporanee, è chiaro che i dazi, in particolare con la Cina e l’Europa, resteranno. Questo segnerà la fine di una globalizzazione così estesa, portando a una crescita economica più lenta e a un'inflazione potenzialmente più alta. La grande domanda ora è cosa succederà al dollaro. Se la crescente insostenibilità del debito pubblico degli Stati Uniti dovesse indebolire la fiducia nei titoli di Stato americani, ci troveremmo di fronte a una nuova crisi, con implicazioni enormi per l'economia globale."
"Arrivato a un certo punto, Trump si è probabilmente fermato. È evidente che qualcuno gli ha fatto notare che eravamo sull'orlo di una crisi simile a quella del 2008, e questo lo ha indotto a fare un passo indietro. Trump, in fondo, è una persona narcisista e non vuole passare alla storia come il presidente che ha scatenato una crisi globale. Bisogna capire come evolverà il rapporto tra Trump e i mercati. Da un lato, i mercati sono tornati a svolgere un ruolo decisivo nel dirigere la politica economica e nel contrapporsi a certe ideologie sbagliate che Trump ha promosso. Il vero punto ora è vedere chi avrà la meglio: se l'ideologia di Trump o gli interessi economici e dei risparmiatori che i mercati rappresentano. In un confronto diretto, i mercati, che difendono l'equilibrio economico globale, potrebbero prevalere su una politica economica errata."
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