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Goitini (BNL BNP Paribas): "Incontriamo le imprese per ascoltarle e fare rete sul territorio; sui dazi servono alleanze e visione globale"

Il Giornale d’Italia ha intervistato Elena Goitini, AD BNL e Responsabile BNP Paribas per l'Italia: "Il settore agroalimentare è motore chiave del Made in Italy, soprattutto in territori come Parma; per sostenerlo servono strumenti che valorizzino la filiera, unendo supporto finanziario e visione industriale"

15 Aprile 2025

Elena Goitini, Amministratore Delegato di BNL e Responsabile BNP Paribas per l'Italia, in occasione della conferenza "Il futuro del food, motore della crescita del territorio nelle sfide globali" è stata intervista da Il Giornale d'Italia.

Ci racconta di questo roadshow che state presentando nelle città italiane già dallo scorso anno?

"È un momento di incontro importantissimo per noi. Una banca commerciale é a sostegno dell'economia reale, stare vicino agli imprenditori, ascoltarli e capire come poter fare sistema in modo più efficace è l'obiettivo di questi momenti di incontro, ascolto e dialogo."

Come valuta l'impatto del settore agroalimentare sull'economia italiana e come BNL BNP Paribas intende supportare le aziende nel settore nella loro crescita?

"Siamo di fronte a un settore che soprattutto sul territorio nel quale ci troviamo, a Parma, cuore pulsante della dell'Emilia Romagna, costituisce un driver importante sia del valore manifatturiero regionale, parliamo di un peso di oltre il 13%, un 13,4 che è decisamente più elevato rispetto a quanto questo settore pesa sul resto dell'Italia, sono circa tre punti percentuali in più, quindi i numeri parlano molto chiaro, è un settore importantissimo nel dare vita al Made in Italy in Italia, ma soprattutto fuori dall'Italia, e oggi essendo il 15 aprile, la giornata del Made in Italy, mai settore più centrato come quello del food che ha alimentato ed è stato il filo conduttore della nostra tavola rotonda. Come supportiamo da banca questo settore? La parola chiave qua è filiera. Avendo contezza dell'importanza di lavorare con strumenti che supportino le filiere e che di fatto permettano alla generazione di valore attraverso l'identificazione di strumenti che mettano insieme supporto finanziario ma anche capacità di alimentare lo sguardo con operazioni anche di trasformazione industriale."

Le recenti tensioni che ci sono state legate ai dazi degli Stati Uniti stanno avendo un impatto in vari settori, come vedete l'evoluzione di questa situazione in particolare nel settore dell'agroalimentare?

"È in dubbio che da un punto di vista globale ci sia un ridisegno delle catene del valore. Questo impatta necessariamente anche il settore dell'agricoltura e il settore del food a 360 gradi. Cosa serve in contesti come questo? Serve la capacità di promuovere delle alleanze solide, servono degli strumenti efficaci. In questo caso l'efficacia passa dalla capacità di creare connessioni, di lavorare su piattaforme globali, cosa che un gruppo come BNP Paribas riesce e può fare in maniera estremamente concreta. E da ultimo serve mettersi in viaggio con dei compagni che sappiano non anticipare il cambiamento, perché in contesti così volatili è difficile, ma interpretarlo in maniera tale da farne, anche in mezzo alla complessità, un'opportunità per definire nuove traiettorie di sviluppo. È un po' questa la nostra ambizione, anche grazie ad incontri come quello odierno, capire come fare meglio insieme, come riuscire a capire in un territorio che fa rete in modo qualitativamente molto buono, come poter continuare a far bene insieme."

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