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Gota (Assogestioni): "Il tempo è il miglior alleato dell’investitore; oltre €1.500 mld da canalizzare, l’industria è pronta alla responsabilità"

Il Giornale d’Italia ha intervistato Maria Luisa Gota, Presidente di Assogestioni e Chief of asset manager di Intesa Sanpaolo: “La sfida è culturale: servono strumenti e fiducia e un cambio di mentalità per accompagnare i risparmiatori verso gli investimenti a lungo termine”

15 Aprile 2025

Maria Luisa Gota, Presidente di Assogestioni e Chief of asset manager di Intesa Sanpaolo, in occasione del Salone del Risparmio 2025, è stata intervistata da Il Giornale d’Italia

Presidente Gota, ha aperto il suo mandato proprio qui al Salone. Che significato ha per lei questo momento?

«Come ho detto nel mio intervento inaugurale, per me è un grande piacere ma anche un grande onore essere qui oggi. Ho iniziato ufficialmente il mio mandato appena una settimana fa, e farlo dal palco del Salone del Risparmio rappresenta un’occasione simbolica e perfetta. Stiamo vivendo un periodo estremamente interessante, anche grazie a molte iniziative che hanno fatto seguito ai rapporti sulla competitività redatti da Mario Draghi ed Enrico Letta. In particolare, l’iniziativa della Commissione Europea chiamata Saving Investment Union sta attirando l’attenzione di tutti: dall’industria del risparmio gestito alla politica, fino alle istituzioni. L’obiettivo comune è quello di valorizzare il risparmio come leva di sviluppo economico. È davvero un momento stimolante per guidare un’associazione come Assogestioni

Quali strumenti e approcci possono aiutare i consulenti finanziari ad accompagnare i clienti verso obiettivi di lungo termine?

«Le reti di consulenza finanziaria dispongono già oggi di strumenti molto avanzati. Ciò che serve, forse, è un rafforzamento dell’orientamento al lungo periodo. Penso, ad esempio, a strumenti di diagnostica e a dashboard evolute che aiutino le persone a visualizzare con chiarezza la propria situazione futura. Il benessere finanziario nella terza e quarta età si costruisce oggi: il tempo e il rendimento sono i nostri migliori alleati. Occorre iniziare presto e investire nei comparti giusti per ottenere performance solide. Le reti hanno tutti gli strumenti: serve solo maggiore focalizzazione

In un contesto globale complesso, fatto di instabilità e incertezza, quale può essere il ruolo del Salone e del confronto tra attori diversi?

«Le trasformazioni che stiamo vivendo – penso alla guerra tariffaria e allo scenario geopolitico – sono fattori di discontinuità, ma possono anche rappresentare acceleratori di riflessione e di decisione. Non vanno visti per forza in chiave negativa, anzi. Sono già stati superati momenti complessi: basti pensare al Covid nel 2020 o alla crisi ucraina nel 2022. In un’ottica di lungo periodo, si tratta di fasi temporanee in un percorso di crescita dei mercati. Il ruolo delle reti di consulenza è proprio quello di mantenere lucidità e aiutare i clienti a leggere correttamente questi cicli

In questa fase di volatilità, quali strumenti possono offrire protezione e opportunità ai risparmiatori?

«Negli ultimi mesi, dopo due anni di rendimenti azionari a doppia cifra, l’industria ha proposto strumenti come i fondi step-in e i piani di accumulo, ideali per affrontare momenti di volatilità. Queste soluzioni permettono un ingresso graduale sui mercati, cogliendo opportunità a prezzi interessanti. Credo che il settore abbia fatto un buon lavoro, offrendo ai risparmiatori strumenti efficaci per costruire posizioni nel tempo

Il Ministro Giorgetti ha detto che l’Italia deve trasformare la sua forte propensione al risparmio in una maggiore propensione all’investimento. È davvero questa la sfida centrale del settore?

«Sì, è il cuore di tutte le riflessioni che stiamo facendo oggi. La frase del Ministro riassume perfettamente la sfida che ci troviamo ad affrontare. Da una parte, l’industria del risparmio gestito deve continuare a proporre soluzioni innovative; dall’altra, le reti devono accompagnare i clienti verso il mondo degli investimenti, con strumenti adeguati, comprensibili e sostenibili nel tempo

E non è anche una questione culturale? Parlare di pazienza oggi, nel tempo dell’immediatezza, può sembrare controcorrente…

«Assolutamente sì. Eppure, la pazienza è una virtù fondamentale negli investimenti. Il tempo è il miglior alleato per ottenere risultati duraturi. Anche al Salone si parlerà molto di questo tema, con conferenze che illustreranno visivamente – attraverso grafiche e dati – quanto il tempo sia cruciale per far fruttare gli investimenti. È un cambiamento culturale che richiede impegno, ma oggi abbiamo gli strumenti per affrontarlo

C’è grande attenzione anche al fenomeno del delisting dalle borse, inclusa quella di Milano. Qual è la sua opinione in merito?

«Non ho una posizione istituzionale sul tema, ma è evidente che la quotazione comporta sia vantaggi che costi. Ogni azienda valuta se i benefici superano i costi o viceversa. Non so se si tratti di un vero trend, ma è certo che la nostra attenzione non deve limitarsi ai mercati pubblici. Come si è detto anche oggi, è fondamentale guardare sempre di più ai mercati privati. Ci sono aziende che attraversano una fase temporanea nei mercati privati prima di quotarsi, e altre che rimarranno private. In entrambi i casi, sono realtà che offrono opportunità molto interessanti anche per i risparmiatori, e l’industria deve saperle cogliere

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