08 Aprile 2025
Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo, in occasione dell'inaugurazione della 63esima edizione del Salone del Mobile, è stato intervistato da Il Giornale D'Italia.
Oggi si inaugura il Salone del Mobile 2025, quali saranno le principali novità di quest'anno?
"Le principali novità le scopriremo visitando il Salone, che è il frutto di un anno di lavoro. Infatti, quando il Salone si conclude, le aziende sono già al lavoro per l'edizione successiva, quindi ciascuna presenterà più di una novità. Queste saranno tutte molto interessanti, poiché le aziende non si concentrano solo sulla qualità del prodotto, ma anche sulla ricerca di nuovi materiali e sull'integrazione della sostenibilità. Quest'ultima è un obiettivo fondamentale per le nostre imprese, che mirano a rimanere sempre all'avanguardia. Sebbene la sostenibilità possa sembrare oggi un peso piuttosto che un'opportunità, se affrontata nel giusto modo e con il giusto supporto, anche da parte dell'Europa, può diventare un pilastro fondamentale. I prodotti che verranno presentati saranno quindi orientati verso l'eco-design, la sostenibilità, la riparabilità, il riuso e il riciclo. Questo approccio è ormai un modo di pensare consolidato per i nostri produttori. Tutte queste tematiche saranno esplicitamente presenti nelle novità che vedremo in questa edizione di Salone e, quindi, invitiamo tutti a visitarlo per scoprirle."
Cosa rappresentano per FederlegnoArredo il Fuorisalone, il Salone del Mobile e la Milano Design Week?
"Il Fuorisalone può essere visto come una derivazione del Salone del Mobile, nato proprio grazie a quest'ultimo. Infatti, il Salone attira operatori e stakeholder da tutto il mondo, i quali poi si spostano per vivere l'esperienza del Fuorisalone a Milano. Quest'ultimo completa l'offerta del Salone con un programma che va ben oltre, toccando anche ambiti che non appartengono strettamente al nostro settore. Quindi, direi che il connubio tra il Fuorisalone e il Salone del Mobile fa sì che l'esperienza diventi unica a livello mondiale."
In un contesto economico incerto legato all'introduzione dei dazi Usa, come state modificando la vostra strategia per mantenere le imprese e il settore competitive?
"La reazione delle nostre aziende ai dazi statunitensi è quella di orientarsi verso nuovi mercati o di rafforzare i rapporti con mercati emergenti. Ad esempio, i mercati arabi, come quello dell'Arabia Saudita, hanno registrato un incremento del 20-25% nel 2024, il che è molto promettente. Certo, la cifra non è paragonabile a quella del mercato americano, ma coltivando questi mercati possiamo costruire nel tempo delle alternative e rafforzare l'export italiano. Anche il mercato indiano, sebbene penalizzato dai dazi di importazione, è molto importante e, se questi dazi dovessero essere ridotti in futuro, sarebbe una grande opportunità. Nel frattempo, altri paesi continuano ad acquistare il prodotto italiano, nonostante i dazi, il che rappresenta un segnale positivo. Tuttavia, è essenziale che le istituzioni forniscano un supporto concreto per aiutare le aziende a navigare in questa fase di incertezza. Le imprese, per quanto possano impegnarsi al massimo, da sole non hanno la capacità di superare questa difficoltà, soprattutto se i dazi dovessero diventare permanenti e non venissero ridotti."
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